50 giorni di cinema Firenze

46° Festival di Cinema e Donne: a Firenze le voci del mondo

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Firenze si prepara a tingersi dei colori del grande schermo: il 46° Festival di Cinema e Donne è pronto a prendere il via, dal 22 al 26 ottobre al Cinema La Compagnia, all’interno del prestigioso cartellone della 50 Giorni di Cinema a Firenze. Questa edizione, diretta da Camilla Toschi e organizzata da Fondazione Sistema Toscana, promette di essere un crocevia vibrante di voci e visioni femminili da ogni angolo del mondo. Pertanto, i riflettori si accenderanno su una selezione ricchissima di pellicole in concorso, pronte a raccontare storie potenti e attuali. Del resto, il festival ha una tradizione gloriosa, avendo ospitato maestre come Lina Wertmüller, Agnès Varda e Chantal Akerman, consolidando il suo ruolo di piattaforma essenziale per il dialogo tra autrici affermate e talenti emergenti.

L’apertura e le voci che contano: da Jebreal a Farsi

L’evento si accende già il 21 ottobre con una pre-apertura d’eccezione, un omaggio a Elvira Notari, pioniera del cinema italiano, con la proiezione del documentario Elvira Notari: oltre il silenzio e del suo È piccerella (1922) con musica dal vivo. Tuttavia, l’apertura ufficiale del 22 ottobre sarà un momento di grande impatto emotivo e politico. Infatti, la giornalista e scrittrice Rula Jebreal dialogherà con la regista Sepideh Farsi, a cui seguirà la toccante proiezione di Put Your Soul on Your Hand and Walk, presentato in anteprima a Cannes 2025. Questo film, dedicato alla giovane fotoreporter palestinese Fatma Hassona, tragicamente uccisa, pone subito l’accento del festival sui diritti e sulla necessità di raccontare la realtà più urgente, come sottolineato dalle dichiarazioni in conferenza stampa.

Sguardi femminili senza filtri

La competizione vedrà in gara una selezione internazionale di opere prime e lungometraggi che esplorano temi complessi con coraggio e originalità. Tra i titoli più attesi, l’esordio messicano Vanilla di Mayra Hermosillo, un dramma familiare al femminile, e la coproduzione franco-belga Kika diAlexe Poukine, che usa il BDSM come inattesa via d’uscita per una madre in difficoltà. Inoltre, la regista Anna Cazenave Cambet presenterà in anteprima italiana Love me tender, un racconto di lotta per la libertà materna. Ancora, il concorso spazia dall’anti-fiaba sull’ossessione per l’immagine in Una ragazza brillante, alla storia di amicizia e identità in Toxic, Pardo d’Oro a Locarno 2024. Infine, si segnala l’originale Sorry, baby di Eva Victor, che affronta l’elaborazione di un trauma con una singolare fusione di dramma e humor, premiato al Sundance.

Eventi speciali, dive e pioniere riscoperte

Il Festival non è solo concorso, ma anche un ricco programma di eventi speciali. L’attrice e regista Monica Guerritore, insieme ad Alvia Reale e Francesca Cellini, presenterà il suo intenso Anna, un ritratto intimo della grande Anna Magnani. A proposito di icone, prosegue il ciclo Cinema, l’altra Storia curato da Piera Detassis, che dedicherà un atteso focus a Ida Lupino, la “vera pioniera” di Hollywood. Del resto, non mancherà il lato sociale con Agustina Macri che porterà in sala Miss Carbón, una storia vera di resilienza della prima minatrice transgender in Patagonia. Parallelamente, le addette ai lavori si ritroveranno per L’Assemblea, il progetto ideato con Jasmine Trinca, uno spazio sicuro per confrontarsi sulle sfide professionali e la parità di genere.

Gaza al centro: fotografia e impegno per i diritti

L’impegno del Festival per i diritti si manifesta anche attraverso due mostre a ingresso libero. La prima, Above and Below the Line, curata da un team internazionale, porterà alla luce il lavoro spesso invisibile delle donne nell’industria cinematografica italiana. La seconda, L’Occhio di Gaza, è un’iniziativa di forte risonanza: l’esposizione raccoglie quindici fotografie di Fatma Hassona, la giovane fotoreporter palestinese. Curata da Sepideh Farsi, la mostra celebra il coraggio di Fatma nel raccontare la vita del suo popolo, trasformando ogni scatto in un atto di resistenza e memoria collettiva. Inoltre, il Festival consolida il suo attivismo con la firma di un protocollo d’intesa con il Gaza International Festival for Women’s Cinema.

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