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‘Tian – Generation Farmfluencer’ per l’ecosostenibilità

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Un’eterna tradizione agricola che si espande e si tramanda da secoli per generazioni ora raggiunge la modernità. Nel tentativo di adattarsi, senza mai perdere il proprio valore e raison d’être, si cerca di promuovere una nuova generazione di contadini.  Farmfluencers è il nome dell’associazione che si occupa di portare avanti questo proposito, in modo tale da rendere innovativa ed ecosostenibile l’arte dell’agricoltura in tempi moderni.

È un impegno molto importante: non solo ci si propone di collegare passato e futuro in maniera sostenibile, ma si sfruttano anche le nuove tecnologie per diffondere, nel suo stato più incontaminato, questa tradizione secolare per mantenere vive le pratiche agricole sudtirolesi e porre attenzione sulle produzioni locali, la biodiversità, la tutela del suolo e la resilienza climatica.

Un documentario che tiene al messaggio del film

È lodevole come la produzione, attribuita a TaktFilm in collaborazione con Generation Farmfluencers of South Tyrol, abbia mantenuto il messaggio del film. Insieme a Christoph e altri uomini e donne che hanno dedicato la vita a questo settore, è possibile percorrere le loro esperienze ravvicinate con Madre Natura, gettando lo sguardo alle problematiche che sentono il bisogno di raccontare, portandoci tra i campi del Trentino Alto Adige.

Stagioni imprevedibili, riscaldamento globale, globalizzazione: sono queste e molte altre le tematiche a forte impatto che hanno spinto alla produzione di questo documentario. Con il ricambio generazionale c’è bisogno di informare i nuovi contadini e portarli al dibattito. Il film, infatti, non offre soluzioni dirette, ma promuove la voce di coloro che ci tengono e, come è stato possibile vedere in post-proiezione, apre le porte a discussioni in ritrovi dedicati e tenta di raggiungere quante più persone possibile in modo tale da permettere un viaggio alla scoperta di una tradizione a rischio.

Come è possibile realizzare tale obiettivo in un momento storico come questo? Farmfluencers propone l’uso di dispositivi mediatici di sensibilizzazione moderni: i social media. I protagonisti che lavorano al maso dove il film si svolge, infatti, utilizzano piattaforme come Instagram, unendosi a formare un vero e proprio network, quello di Generation Farmfluencers. Tale integrazione permette la diffusione delle conoscenze e rende la produzione agricola un progetto comunicativo.

L’agricoltura alpina come stile di vita

Nel documentario, la produzione agricola non è vissuta soltanto come lavoro, ma anche come stile di vita. Alex Dadò, allevatore al Pigleiderhof, descrive il suo lavoro come un atto di rispetto per il paesaggio alpino, che richiede fatica fisica ma dona un senso di appartenenza e uno scopo. Proprio tramite questa connessione con la natura e il lavoro manuale si trova la propria essenza e, poiché va preservata, l’obiettivo è anche quello di trasmettere le conoscenze e i valori, oltre che affrontare le sfide portate dal cambiamento.

Il documentario ci fa vedere da vicino gli elementi più grezzi di un tale stile di vita: l’approccio con il coltivato, il bestiame, ma anche i momenti crudi, quando la piantagione viene distrutta dalle tempeste e si resta con tanto lavoro buttato. Eppure nel cuore di coloro che dedicano tutta la vita all’agricoltura alpina esiste la forza e il coraggio di rialzarsi e riprovare:

“Qualcosa possiamo ancora fare. O come si dice in dialetto: Tian.”

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