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‘Film di Stato’ di Roland Sejko: una proiezione speciale

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Arriva in anteprima per la rassegna Da Venezia a Roma, dopo gli applausi della prima mondiale alle Giornate degli Autori del Festival di Venezia, Film di Stato, il nuovo documentario di Roland Sejko.

Appuntamento mercoledì 24 alle 21.00 al Cinema Farnese (Piazza Campo de’ Fiori, 56) per una proiezione speciale in presenza del regista e della produzione.

Un collage di silenziose verità

Dall’elegia di Stalin nel ‘53 agli ultimi giorni di Hoxha, passando per la simpatia socialista con la Cina di Mao. Film di Stato è il racconto di una scrupolosa ribellione cinefila, l’artigianato di un mestierante dell’archivio come Sejko, che promette lo sguardo sulle «crepe, i vuoti, i segnali di un’altra possibile lettura delle immagini». 

Film di Stato ci fa vedere, ascoltare, sentire un tempo storico. Con i suoi riti, le attese, i discorsi e i non detti; le folle e le solitudini, i grandi eventi e gli spazi di attesa. La gigantesca sonora macchina del consenso e il silenzio rinchiuso di un capo. Attraverso uno scavo poderoso di immagini, spesso inedite, prodotte dallo stesso regime, e con lavoro rigoroso e creativo su montaggio e suoni, il film di Sejko propone una ‘colonna sonora del potere’, mostrandoci non solo la parabola epocale di un’autocrazia, ma un’immagine generale del potere, di cui ci fa vedere la cecità.

La rappresentazione da parte di chi certe cose le ha vissute

Con questa nuova opera d’archivio Sejko si conferma tra i migliori autori in Italia nel trasfigurare i materiali di repertorio in poemi visivi. Con un film su come il potere si guarda, e come guardare il potere. Scoprendo come il cinema, da mezzo di autorappresentazione e glorificazione, possa diventare silenziosamente la più micidiale forma di autodenuncia.

Dalla fine della seconda guerra mondiale e per oltre quarant’anni, la storia dell’Albania si intreccia indissolubilmente con quella di un solo uomo: Enver Hoxha, che ha guidato il Paese attraverso alleanze effimere e rotture radicali, fino a condurlo all’isolamento totale

E Roland Sejko, che nel cuore della dittatura marxista-leninista è nato e cresciuto, fa di quelle crepe una voragine storica, dove poter smascherare tutti i sensi e la vanagloria dei filmati girati da quello stesso regime. Ogni voce di commento sarebbe un eccesso in questo Film di Stato dalle volontà rovesciate. L’uomo-massa vive della sua banalità impegnato a ripetere slogan di parole vuote, mentre il politico e il privato fanno a cazzotti tra l’ideologia di tanti e il culto del singolo e unico dittatore. 

“Film di Stato è un film fatto solo di immagini esistenti, ma che cerca – con il montaggio, il suono, il ritmo – di costruire un racconto diverso da ciò che quelle immagini volevano imporre. L’obiettivo non è semplicemente mostrare, ma trasformare, far emergere, dentro la costruzione propagandistica, le crepe, i vuoti, i segnali di un’altra possibile lettura delle immagini. E così forse anche della realtà ”.

Così dichiara il regista.

 

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