Biennale del Cinema di Venezia

Benny Safdie, chi è il regista Leone d’Argento a Venezia 82

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Benny Safdie, regista e attore statunitense nato a New York nel 1986, si è imposto come una delle voci più autentiche e radicali del cinema contemporaneo.

Dopo una carriera costruita in tandem con il fratello Josh Safdie, culminata nei successi internazionali di Good Time (2017) e Uncut Gems (2019), Safdie ha ora  conquistato la ribalta in solitaria vincendo il Leone d’Argento per la miglior regia alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia con il suo nuovo film, The Smashing Machine.

The Smashing Machine Benny Safdie e il suo eroe americano

L’opera, ispirata alla vera storia del lottatore Mark Kerr, segna un cambio di passo rispetto ai lavori precedenti: meno frenesia urbana, più introspezione. Il film esplora con delicatezza e brutalità il confine sottile tra forza fisica e fragilità emotiva, mostrando un Safdie maturo, capace di affrontare temi complessi con uno sguardo personale e diretto. La regia ha convinto la giuria per la capacità di unire intensità visiva, umanità e un controllo formale impeccabile.

Il premio a Venezia rappresenta un momento cruciale nella carriera di Benny Safdie, che negli ultimi anni ha saputo dimostrare versatilità anche come attore, con ruoli in film di registi del calibro di Paul Thomas Anderson (Licorice Pizza, 2021) e Benny Safdie.

La Biennale di Venezia

Radicato nella realtà, ma sempre aperto alla sperimentazione, Safdie ha costruito un linguaggio cinematografico inconfondibile, fatto di tensione, empatia e attenzione maniacale per i dettagli. The Smashing Machine è la conferma di un talento che continua a crescere, evolversi e sorprendere.

Con questo riconoscimento veneziano si afferma definitivamente come uno dei registi più interessanti e coerenti della sua generazione. Il suo cinema, mai compiacente, continua a interrogare lo spettatore, mettendo al centro le contraddizioni e le ferite dell’animo umano.

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