Dal 27 agosto è disponibile su NetflixOgni maledetto Fantacalcio, una commedia dedicata al gioco più amato dai tifosi italiani. Diretto da Alessio Maria Federici, scritto da Giulio Carrieri e Michele Bertini Malgarini, e prodotto da QMI in collaborazione con Fantacalcio- Quadronica il film si presenta come una commedia corale dai toni vivaci, arricchita da un sottile tocco di crime, che con sarcasmo e leggerezza esplora l’universo parallelo dei fantallenatori.
Il cast, affiatato e ben orchestrato, è uno dei punti forti della pellicola: Giacomo Ferrara, Silvia D’Amico, Enrico Borello, Antonio Bannò, Valeria Angione, Francesca Agostini, Francesco Russo, Francesco Giordano, Giacomo Bottoni. A chiudere il cerchio, la splendida Caterina Guzzanti, irresistibile nel ruolo di un’irriverente giudice dal sarcasmo fulminante.
Ma non mancano nemmeno camei d’eccezione dal mondo del calcio e del giornalismo sportivo: Diletta Leotta, Pierluigi Pardo, Giuseppe Pastore, Daniele Orsato, Riccardo Gentile e Leonardo Pavoletti, tutti nel ruolo di sé stessi, rendendo ancora più realistico – e surreale – il racconto.
Quando il Fantacalcio diventa questione di vita, bonus… e vendetta
La trama si apre durante l’addio al celibato di Gianni (Borello), il campione in carica della Lega “Mai una gioia”, e ci presenta i membri storici del gruppo attraverso il racconto del suo migliore amico Simone(Ferrara), trentenne disilluso, sceneggiatore precario e presidente della squadra “Divano Kiev” (perché da anni dorme, appunto, sul divano). Ma proprio nel giorno delle nozze – e dell’ultima giornata di campionato – Gianni sparisce misteriosamente. Non si presenta in chiesa. Peggio: non mette neanche la formazione.
La sparizione getta nel panico la comitiva e innesca una serie di eventi grotteschi, portando i cinque amici sotto interrogatorio davanti a una giudice convinta di trovarsi di fronte a un caso di omicidio. I sospetti si concentrano su Simone, che dovrà ricostruire per l’incredula magistrata l’intera stagione fantacalcistica, tra strategie, aste infinite, rivalità, gelosie e amicizie logorate da un bonus rubato o da un rigore sbagliato.
A complicare il quadro c’è anche l’arrivo di Andrea (D’Amico), misteriosa new entry della Lega, la cui presenza agita dinamiche consolidate e il cuore dello stesso Simone.
Un mix perfetto di ironia e suspense
Ogni maledetto Fantacalcio è un film che riesce a fondere il tono leggero della commedia all’italiana con elementi da giallo comico, riuscendo a creare un ritmo sostenuto, condito da battute taglienti, riferimenti calcistici e situazioni surreali che chiunque abbia partecipato a una lega potrà riconoscere.
Federici racconta con intelligenza il mondo parallelo del Fantacalcio, fatto di chat infuocate, insulti scherzosi (ma non troppo), superstizioni assurde e un’irrazionale – ma comprensibilissima – sete di vittoria. La pellicola riflette anche sul significato dell’amicizia, della competizione e sulla sottile linea che separa gioco e ossessione.
A distinguersi è anche la figura femminile di Andrea, unica donna in una lega dominata dagli uomini, che si inserisce con naturalezza, determinazione e una passione autentica per il gioco. La sua presenza rompe gli schemi e aggiunge profondità al racconto, mostrando che il Fantacalcio può essere terreno di confronto – e scontro – anche oltre gli stereotipi di genere.
Il tono grottesco e ironico non rinuncia però a offrire una morale, sottolineata in modo esilarante dalla battuta finale che chiude il film:
“Smetti di essere Cassano e diventa Fabio Grosso”
In conclusione
Ogni maledetto Fantacalcio si rivela una riuscita celebrazione di un fenomeno ormai radicato nella cultura contemporanea italiana. Un film che riesce a intrattenere sia i fan più appassionati che chi non ha mai preso parte a un’asta o schierato una formazione. Tra ironia, sorprese e citazioni calcistiche, la commedia diverte e, senza prendersi troppo sul serio, offre anche spunti di riflessione. Ideale da guardare con la propria lega… ma solo dopo aver messo la formazione.