Biennale del Cinema di Venezia

I film da non perdere a Venezia 82: un promemoria per i cinefili

I titoli più attesi alla Biennale

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Il Lido chiama e quest’anno il festival cinematografico più antico del mondo è più atteso che mai. Dallo scontro diretto di Gus Van Sant all’approfondimento dell’alta moda di Sofia Coppola, Venezia 82 sembra destinata a scatenare un vortice di delirio cinefilo: autori al loro apice, star del cinema in nuovi e insoliti ruoli e storie che promettono di infestare il red carpet anche dopo che le gondole si saranno allontanate.

Ecco la nostra lista dei dieci film imperdibili da segnare in rosso, oro e glitter sul calendario dei festival.

Dead Man’s Wire — Gus Van Sant

Prima di tutto, Bill Skarsgård torna a inquietare nel teso dramma true crime di Gus Van Sant su Tony Kiritsis, l’uomo che, negli anni ’70, rapì il suo agente immobiliare puntandogli un fucile da caccia al cranio.

Una presa di ostaggi trasmessa in diretta dalla radio pubblica? Iscrivetevi a un po’ di follia americana d’epoca, per gentile concessione della mano ferma di Van Sant.

Ghost Elephants — Werner Herzog

È un documentario? È un sogno febbrile? Solo Herzog lo sa per certo. Il leggendario regista tedesco torna con Ghost Elephants, sulle tracce di una mandria fantasma nella giungla angolana.

Aspettatevi inquadrature ipnotiche di pachidermi alla deriva, una narrazione esistenziale e Herzog che riflette sul posto dell’umanità in un mondo che non può controllare. Un documentario naturalistico? Non lo ammetterebbe mai.

After the Hunt — Luca Guadagnino

L’affascinante Guadagnino si avventura nel territorio del thriller con Julia Roberts nei panni di una professoressa universitaria costretta ad affrontare lo scandalo di un collega e, inevitabilmente, i suoi segreti nascosti.

Andrew Garfield è il co-protagonista, ma sono l’aggiunta dell’astro nascente Ayo Edebiri e il terrore sensuale tipico di Guadagnino a rendere questo film imperdibile.

No Other Choice — Park Chan-wook

Park Chan-wook adatta un romanzo horror di Donald E. Westlake? Iniettatelo direttamente nelle nostre vene. No Other Choice segue Man-su (Lee Byung-hun) mentre la sua vita va in pezzi dopo aver perso il lavoro e la ricerca di un lavoro si trasforma in un omicidio.

Aspettatevi un caos elegante e una critica sociale, in pieno stile Park.

Nuestra Tierra — Lucrecia Martel

Pochi registi analizzano le cicatrici coloniali come Lucrecia Martel. Nuestra Tierra indaga sull’omicidio dell’attivista indigeno Javier Chocobar per portare alla luce le aspre battaglie per i diritti territoriali in Argentina e i fantasmi coloniali che ancora infestano il suo territorio.

Un documentario, certo, ma sotto la direzione di Martel, sembrerà un sogno riecheggiante.

Frankenstein — Guillermo del Toro

Rianimando il capolavoro gotico di Mary Shelley, del Toro vede Jacob Elordi sotto la pelle cucita del mostro, Oscar Isaac nei panni dello scienziato arrogante e Mia Goth che sicuramente si cimenterà in sanguinose malefatte nei panni di Elizabeth.

Aspettatevi che questa rivisitazione, supportata da Netflix, trasuda romanticismo, marciume e dolore in egual misura.

The Smashing Machine — Benny Safdie

Dwayne Johnson sale sul ring di un campionato A24 nei panni della leggenda dell’UFC Mark Kerr nel crudo film biografico di Benny Safdie.

Il cast è completato da veri combattenti, quindi aspettatevi nocche ammaccate, sbronze notturne e un’intimità cruda che solo i Safdie sanno evocare. Pensate a Diamanti grezzi con le orecchie a cavolfiore.

Father Mother Sister Brother — Jim Jarmusch

Un trittico di “film anti-azione” su famiglie separate da Dublino al New England?

Aggiungete Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits, Charlotte Rampling, Vicky Krieps e Luka Sabbat, poi versateci sopra la malinconia impassibile di Jarmusch e otterrete uno dei film d’autore più allettanti di Venezia.

Marc By Sofia — Sofia Coppola

 

Moda, nostalgia, malinconia: è Sofia Coppola al suo apice. Questa volta rivolge lo sguardo al suo amico di lunga data Marc Jacobs, tracciando il suo impero creativo e le tempeste silenziose sotto le paillettes.

Fuori concorso, ma destinato ad attirare folle chic.

Bugonia — Yorgos Lanthimos

Due teorici della cospirazione, un CEO alieno, Emma Stone in modalità impassibile: Lanthimos torna sul ring con Bugonia, un’altra storia nera come la pece, deliziosamente imbarazzante, di delusione e terrore.

Jesse Plemons e Stavros Halkias completano la follia. Indossate il vostro cappello di carta stagnola per questo.

Ciao Venezia

Dai frenetici crimini reali e cospirazioni apocalittiche alle fiabe contorte e agli elefanti fantasma esistenziali, Venezia 82 ha qualcosa da offrire a ogni tipo di cinefilo: che adoriate gli autori, bramiate lo scandalo o vogliate semplicemente vedere Dwayne Johnson indossare una cintura UFC per A24.

Se questo è il cinema che verrà, considerateci pronti ad accamparci al Lido fino ai titoli di coda. Ci vediamo lungo i canali.

 

 

Fonte: Dazed Digital

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