Tales from the Magic Garden è l’opera a otto mani di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar e Jean-Claude Rozec, che ha esordito alla Berlinale Generation Kplus 2025, poi Annecy ed ha conquistato il ECFA SPECIAL AWARD al recente Giffoni Film Festival: un grandioso lavoro di stop motion che raccoglie le fantasie di tre bambini in una delicata storia sulla relazione tra nonni e nipoti.
Il film è un lavoro speciale dove la stop motion continua a stupirci per il lavoro certosino che sottintende, e la sceneggiatura si offre come una terapia rigenerante di miracolosa fantasia.
‘Tales from the Magic Garden’ di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar e Jean-Claude Rozec – New Europe Film Sales
La storia semplice di Tales from the Magic Garden
Tom (4 anni), Susan (8) e Derek (10) visitano i nonni regolarmente nella casa di campagna, tuffandosi nel piccolo angolo di natura e fantasia che i due offrono ai bambini. Quando la nonna viene a mancare, nonno e nipoti devono imparare a convivere con la sua assenza, impegnandosi a mantenere viva la memoria e la magia dei suoi racconti.
Il format di Tales from the Magic Garden non è nuovo, ma i registi sono stati capaci di raggiungere una coerenza impeccabile pur estraendo dal cappello magico molteplici storie e aggiungendole come capitoli indipendenti. La macro-storia familiare dei tre fratellini è infatti un plot che fa da contenitore per altre fantasie, cortometraggi, che hanno natura intradiegetica e sono piccole perle di cinema per bambini a sé stanti.
La storia classica come parabola per bambini
Tutte insieme queste narrazioni ripartite sono perfettamente bilanciate e conciliano il tema conduttore: la resilienza di coloro che attraversano un lutto e devono imparare a convivere non più con la presenza, ma con la memoria. I bambini in questo contesto hanno una risposta per tutto, si dimostrano pieni di risorse ed energie per sopperire all’apatia della perdita. Malgrado vivano anche loro nel dolore, per rielaborare la mancanza e guardare oltre utilizzano proprio gli strumenti che la nonna ha loro insegnato. In questo processo sono capaci di aiutare il nonno e “restituirgli le ali”.
La poesia di questo passaggio generazionale non si limita solo al racconto delle storie, quello che c’è di più tipico nella relazione nonni-nipoti. Ma è la cura che permette a ciascuno, con i propri tempi, di ritornare in sé. La dedizione, la devozione e più semplicemente l’amore.
‘Tales from the Magic Garden’ di David Súkup, Patrik Pašš, Leon Vidmar e Jean-Claude Rozec – New Europe Film Sales
Stop motion e campiture
I colori e l’utilizzo delle forme sono un elemento semantico ricco, anche se meno immediato del lavoro monumentale di Súkup, Pašš, Vidmar e Rozec. Il mondo inizia spigoloso e pieno di angoli acuti, per finire tondeggiante e dalle forme accoglienti. Le storie iniziano con tinte fredde e più uniformi, e poi si tuffano in una palette di colori varia e mescolata, di un calore accogliente. Ogni capitolo svela un po’ di più e si apre gradualmente sbocciando proprio come la vita di questi fanciulli.
Insomma il lavoro corale di Tales from the Magic Garden è una boccata di aria fresca, nutriente e rigenerante, fonte di ispirazione per storie della buonanotte per genitori, fratelli e sorelle maggiori. Ma soprattutto, una induzione di positiva speranza per i piccoli che attraversano un delicato momento, com’è la necessaria rielaborazione di un lutto.