Al TIFF – Toronto International Film Festival – che si svolgerà dal 4 al 14 settembre – due film italiani saranno presentati in anteprima mondiale: Tre ciotole di Isabelle Coixet, tratto dall’omonimo romanzo di Michela Murgia, e Primavera di Damiano Michieletto, liberamente tratto dal romanzo Premio Strega 2009 Stabat Mater di Tiziano Scarpa.
Tre ciotole di Isabelle Coixet
Tre ciotole, scritto e diretto da Isabelle Coixet e co-scritto con Enrico Audenino, arriverà nelle sale italiane il 9 ottobre con Vision Distribution.
La sinossi recita: “Dopo quello che sembrava un banale litigio, Marta (Alba Rohrwacher) e Antonio (Elio Germano) si lasciano. Marta reagisce alla rottura chiudendosi in sé stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di lancio, si butta sul lavoro. Eppure, sebbene sia stato lui a lasciare Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo, la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte”.
Nel cast, oltre a Alba Rohrwacher e Elio Germano, anche Silvia D’Amico, Galatea Bellugi, Francesco Carril e Sarita Choudhury.
La regista e sceneggiatrice spagnola Isabelle Coixet esordisce alla regia di spot pubblicitari, pur continuando a coltivare la passione per il cinema. Ottiene l’attenzione internazionale con il film del 2003 La mia vita senza me, adattamento del racconto Pretending the Bed Is a Raft di Nanci Kincaid, interpretato da Sarah Polley e coprodotto da El Deseo dei fratelli Almodóvar. Con il successivo La vita segreta delle parole – film del 2006 interpretato nuovamente da Sarah Polley – vince quattro premi Goya.
Primavera di Damiano Michieletto
Primavera, esordio alla regia cinematografica di Damiano Michieletto, sarà distribuito nei cinema italiani dal 25 dicembre distribuito da Warner Bros Pictures.
La sinossi ufficiale: “Primi del Settecento. L’Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un’istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia (Tecla Insolia) ha vent’anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L’arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell’orfanotrofio; può esibirsi solo lì dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l’arrivo del nuovo insegnante di violino (Michele Riondino). Il suo nome è Antonio Vivaldi”.
Interpretato da Tecla Insolia, Michele Riondino, Andrea Pennacchi, Fabrizia Sacchi, e con la partecipazione di Valentina Bellé e Stefano Accorsi.
Tecla Insolia, Damiano Michieletto e Michele Riondino (foto di Kimberley Ross)
Damiano Michieletto (Venezia, 1975), sempre al centro dell’interesse della stampa, oggi è certamente riconosciuto come uno tra i più visionari e rivoluzionari registi di opera lirica, in Italia e nel mondo. Tante le opere liriche che ha diretto, collaborando con i maggiori palchi italiani e internazionali: dal Teatro alla Scala di Milano alla Royal Opera House di Londra, dal Teatro La Fenice di Venezia alla Staatsoper di Berlino, all’Opera di Parigi.
Le sue produzioni hanno ricevuto molti premi come il Laurence Olivier Award, l’Irish Time Award, il premio russo Casta Diva, il premio Franco Abbiati della critica musicale italiana, l’Österreichischer Musiktheaterpreis, il Reumert Prize, il Green Room Award. É direttore artistico del Caracalla Festival 2025, dove firma anche la regia dello spettacolo West Side Story.