Presentato all’Ischia Film Festival, Silent Trees, una coproduzione tra Polonia, Germania e Danimarca, è più di un racconto di migrazione: è un’immersione nella forza d’animo di una giovane ragazza.
Silent Trees: L’eco della foresta
Dopo la tragica morte della madre al confine tra Polonia e Bielorussia, Runa, una ragazza curda di 16 anni, deve fare da madre ai suoi quattro fratellini più piccoli. Il film è un ritratto intimo di una ragazza e di una famiglia coinvolte in una crisi umanitaria globale. Per sfuggire ai problemi quotidiani e alle sue paure, Runa riempie un quaderno di disegni che esprimono ciò che sente.
Queste illustrazioni prendono vita attraverso sequenze animate su misura, che catturano il mondo interiore di Runa e danno voce al suo diario illustrato. Silent Trees è una storia di formazione, parzialmente animata, ambientata in un periodo di crisi globale per i rifugiati, e mostra veri esseri umani dietro la politica globale. [sinossi ufficiale]
La foresta dimenticata
Silent Trees è ambientato durante la crisi migratoria tra la Bielorussia e l’Unione Europea (in particolare Polonia, Lituania e Lettonia), iniziata nell’estate del 2021 e tuttora in corso. Questa crisi è stata definita una forma di “guerra ibrida” condotta dal regime bielorusso di Lukašėnka. In risposta alle sanzioni imposte dall’UE per la repressione delle proteste e le violazioni dei diritti umani, la Bielorussia ha facilitato l’ingresso nel proprio territorio di migranti provenienti da paesi come Iraq (in particolare curdi, come la famiglia di Runa), Siria e Afghanistan, spingendoli poi verso i confini dell’Unione Europea.
Ingannati da false promesse di facile accesso in Europa, migliaia di migranti sono rimasti intrappolati in una zona militarizzata tra i confini, senza la possibilità di chiedere asilo in Polonia né di fare ritorno in Bielorussia. Intrappolati nel gelo delle foreste, hanno affrontato condizioni disumane. La Polonia ha reagito inasprendo i controlli e attuando respingimenti, mentre le organizzazioni umanitarie hanno incontrato enormi difficoltà nell’offrire assistenza. Silent Trees restituisce l’umanità e voce necessarie alle vittime di una crudele strumentalizzazione politica.
L’arte che parla nel silenzio
A rendere Silent Trees qualcosa di più di un classico documentario è la sua linea narrativa, tanto coraggiosa quanto incisiva. Per far sentire l’eco del mondo interiore di Runa, la regista Zwiefka si affida a inserti animati, che nascono direttamente dai suoi schizzi, custoditi in un quaderno. Questa unione tra realtà e finzione animata non è solo un vezzo estetico, bensì uno spiraglio sull’animo di Runa, un modo per tradurre ciò che a parole sarebbe impossibile: la paura, il dolore, ma anche la tenacia e la voglia di immaginare, nonostante una realtà fatta di pura sopravvivenza.
Silent Trees: quando crescere è una necessità
Silent Trees non è un semplice racconto di sofferenza, bensì un tributo alla capacità di recupero dell’uomo, che prospera persino nelle circostanze più sfavorevoli. Mediante lo sguardo di Runa, il film ci rivela come l’angosciante scomparsa della madre e l’obbligo inatteso di prendersi cura dei fratelli più piccoli in un contesto difficile la forzino a una maturazione rapida e spietata.
Non sussiste alcuna possibilità per le comuni preoccupazioni giovanili quando la sussistenza stessa dei propri cari dipende dal tuo spirito combattivo. Il film immortala con sensibilità questa metamorfosi: Runa non incarna un personaggio leggendario, ma una ragazza di sedici anni che trae ispirazione da qualità interiori inimmaginabili, scoprendo l’audacia di salvaguardare, rincuorare e donare ottimismo, persino quando l’universo circostante sembra sgretolarsi. La sua è una tenacia che non si proclama, ma si palesa nella quiete dei suoi gesti ordinari e nell’intimità dei suoi schizzi, che divengono un riparo e una prova di una consapevolezza subita, ma intimamente veritiera.
Agnieszka Zwiefka
Nel mondo dei documentari contemporanei, Agnieszka Zwiefka spicca davvero. È famosa per come le piace unire generi diversi, mixando il documentario con modi nuovi di raccontare storie, persino l’animazione, per scavare a fondo nell’animo dei protagonisti. Che si tratti dei senzatetto di Albert Cinema, della bimba rom sordomuta in The Queen of Silence o della DJ anziana di Vika!, Zwiefka riesce sempre a mostrare una grande empatia e a capire cosa rende speciali le persone.
Produzione e Diffusione
Il film è stato realizzato da Chilli Productions (Polonia) e Ma.ja.de. Filmproduktions GmbH (Germania), con il sostegno di HBO Max, Arte, SWR, Real Lava e altri partner. Ha ricevuto finanziamenti da vari fondi cinematografici polacchi, tra cui il Łódź Film Fund, il Gdańsk Film Fund e il Lower Silesia Film Fund. La distribuzione internazionale è affidata a KFF Sales & Promotion.