Presentato nel programma ufficiale del 61° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (Pesaro Film Festival 2025), The Flame of a Candle (Sob a chama da candeia) è in concorso nella sezione “Pesaro Nuovo Cinema”.
Due donne, una casa, sessant’anni di silenzio
In una casa solitaria nel nord del Portogallo, tra azulejos verdi e un giardino in fiore, convivono da sessant’anni due donne. Alzira è la padrona di casa, nata lì e mai andata via. Beatriz è la domestica, che ha dedicato tutta la vita a quella famiglia. Tra loro esiste un legame profondo, ma silenzioso, segnato dal tempo.
La morte del marito di Alzira rompe un equilibrio immobile. I giorni scorrono in silenzio, i gesti si ripetono, e le stanze custodiscono ricordi. I non detti diventano pesanti. Qualcosa cambia. Alzira, finalmente libera, prende una decisione. Una scelta che arriva nella penombra, sotto la fiamma tremolante di una candela.
The Flame of a Candle: il cast
Il film vede al centro Eva Ras nei panni della versione anziana di Alzira, la padrona di casa, e Márcia Breia in quelli di Beatriz, la domestica fedele e silenziosa. A completare il cast ci sono Catarina Carvalho Gomes, Dinis Gomes e Luísa Guerra, che interpretano ruoli chiave nei flashback delle diverse epoche della vita di Alzira: rispettivamente la giovane, l’adolescente e il marito.
The Flame of a Candle e il silenzio della narrazione
In The Flame of a Candle, il silenzio non è un vuoto inerte, ma una presenza strutturante, quasi carne viva della narrazione. Non è mera assenza di suono, bensì uno spazio carico, un intervallo in cui i legami più enigmatici e vitali si manifestano e il tempo si dispiega nella sua ineludibile durata.
Il film offre una via alternativa al racconto, rifuggendo la rassicurazione della parola esplicita e del dialogo che tutto nomina. Preferisce la liturgia delle immagini, la cadenza dei gesti quotidiani, le infinitesime variazioni di luce che, come carezze o tagli, incidono sulla realtà. Questo cinema richiede allo spettatore un atto di fede contemplativa: abitare le sottili sfumature del non detto, dimorare nei silenzi che si allungano come orizzonti interiori, nei movimenti lenti e misurati che scolpiscono il senso.
Attraverso questa scelta radicale, il film ci invita a riconoscere una verità profonda sull’umano: la vita e i legami più autentici non si esauriscono nella parola o nel clamore, ma si annidano nelle piccole cose, nei dettagli invisibili all’occhio distratto, focolai di storia e emozione. Il silenzio, dunque, non è un’assenza da colmare, ma un elemento attivo, quasi un maestro muto che guida la riflessione, spingendoci verso una visione profonda e sacrale dell’esistenza. Nel non detto risiedono desiderio e mancanza, prossimità e abbandono, che trovano il loro respiro più vero.
Il tempo circolare della vita
In The Flame of a Candle, il tempo si sottrae alla tirannia lineare per manifestarsi come ritmo lento, ciclico, quasi sospeso. La narrazione rinuncia all’urgenza dell’evento per concentrarsi sulla permanenza, sulle tracce che il passato lascia nel presente. Le stanze della casa, gli oggetti, i gesti ripetuti come riti diventano segni vivi di un tempo stratificato, memoria palpabile, quasi sedimento dell’anima.
In questo spazio-tempo dilatato, il presente convive con i ricordi e i desideri che ancora pulsano.
Ogni istante si apre a una dimensione più profonda, dove passato e presente si intrecciano senza soluzione di continuità, abolendo le rigide frontiere tra prima e dopo. Il film, con la sua lentezza inesorabile, ci provoca a riflettere sul tempo non solo come successione cronologica, ma come esperienza viva di attese, ritorni e trasformazioni lente che mutano l’essenza dell’essere. È in questa dilatazione che il tempo rivela la sua vertiginosa profondità, tessendo la trama invisibile dell’esistenza.
Produzione e regia
The Flame of a Candle è una coproduzione tra il Portogallo e la Francia, realizzata nel 2024. Il film è stato diretto e sceneggiato da André Gil Mata. La produzione è stata curata dalle case portoghesi Rua Escura e So-cle, con la collaborazione di Agente a Norte e Yellow Cab . Le riprese si sono svolte nel 2022 in una casa storica a S. João da Madeira, la città natale del regista, utilizzando come set l’abitazione della nonna di Gil Mata.