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‘Ginny e Georgia 3’: ritrovare la strada
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5 mesi agoon
I teen drama sono ormai parte del panorama televisivo/culturale attuale. Forse perchè semplici strutture con personaggi che divengono familiari e con cui si tende a creare un rapporto di empatia, sebbene spesso lontani dal nostro vivere quotidiano.
Dai drammi sui ragazzi ricchi come Gossip Girl e 90210 a serie più solide come Una mamma per amica (Gilmore Girls) , ogni generazione merita il proprio set di personaggi da discutere, con cui identificarsi e per cui fare il tifo. Ginny & Georgia si è sempre collocata a metà strada tra prodotti ‘pesanti’ come Skins ed Euphoria e altri più soft come Riverdale o O:C: trattando argomenti spesso trascurati dai seriial ma di forte impatto (bulimia, autolesionismo) riuscendo a mantenere il suo sottostrato di leggerezza. Questa nuova terza stagione della serie sembra mancare proprio in questo fondamentale fattore intrattenimento che la rendeva coinvolgente e mai appesantita dal suo prendersi troppo sul serio. E non era superficialità….
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Ginny e Georgia 3 dove eravamo rimasti ?
La seconda stagione si era conclusa con un enorme colpo di scena: a seguito di una serie di vicende drammatiche, Georgia (Brianne Howey) viene arrestata durante il suo lussuoso matrimonio con Paul (Scott Porter). La terza riprende proprio da quel momento con Georgia a processo per l’omicidio del marito di Cynthia (Sabrina Grdevich), Tom (Vincent Legault). Questo dà a Gil (Aaron Ashmore) e Zion (Nathan Mitchell) l’opportunità di assumere un ruolo più attivo come padri di Austin (Diesel La Torraca) e Ginny (Antonia Gentry). Austin vive con il senso di colpa segreto per aver assistito al crimine di Georgia mentre Ginny, inizialmente, cerca di ignorare tutto facendo finta che non sia successo nulla, ma poi si iscrive a un corso di poesia. Lì impara ad esprimersi attraverso l’arte e incontra Wolfe (Ty Doran).
Marcus (Felix Mallard) continua a percorrere una strada oscura, anestetizzando la sua depressione con l’alcol. Max (Sara Waisglass) si sente sotto pressione mentre cerca di gestire il nuovo legame con Silver (Katelyn Wells). Abby (Katie Douglas) continua a ricorrere a meccanismi di difesa malsani per affrontare i suoi problemi di accettazione e un rapporto complicato con la madre. Intanto, Norah (Chelsea Clark) fa fatica a stare accanto a Ginny, sospettando che Georgia non sia così innocente come Ginny crede. E non è l’unica: anche Paul è combattuto nei suoi sentimenti verso Georgia, soprattutto quando le sue azioni cominciano a danneggiare la sua carriera politica.
Ritmo e contenuti
Episodi fiume: è questo uno dei problemi di questa terza stagione del serial che, già di primo impatto , sembra concentrarsi molto (troppo) nel voler ‘allungare il brodo’. . Se in precedenza i conflitti di Ginny con i genitori o la ribellione continua di Max colpivano per originalità, adesso infastidiscono a tratti rischiando un pesante effetto dejà vu. Spesso ripetitive, con punti chiave ribaditi anche quattro o cinque volte, alcune dinamiche sembrano non tener affatto conto delle due precedenti stagioni .
Inoltre, l’attenzione eccessiva su altri personaggi che non siano quelli principali distrae spesso da quello che dovrebbe essere il focus della serie. Niente contro Mitchell o Porter, due attori talentuosi, ma la scelta di dar loro tante scene da soli distrae dalle protagoniste invece di arricchire le loro storie. Anche la direzione presa dal personaggio di Paul è poco sviluppata.
Il tempo dedicato al processo di Georgia è troppo e rischia di far scivolare il serial su un binario eccessivamente ‘crime-giudiziario’. Non sembra affatto uno stile congeniale ad una serie tv da sempre concentrata su altre tematiche e la sensazione di spaesamento porta a distrarsi e a farsi coinvolgere meno.. I flashback, che nelle prime due stagioni avevano una certa utilità, ora sembrano superflui e non aggiungono granché agli archi narrativi. I momenti importanti ci sono ma sono appesantiti e offuscati da troppe sottotrame e divagazioni superflue.
Attori e cast convincenti
Non si può negare il fascino delle due protagoniste che restano su livelli interpretativi più che soddisfacenti: Georgia è Georgia e Ginny è Ginny. Nessun dubbio sul fatto che le due attrici siano capaci di valorizzare ogni scena. Il carisma di Howey continua a dominare la scena e questa stagione le permette di esplorare più a fondo il trauma di Georgia e di mostrare appieno il suo lato drammatico.
Purtroppo la maggior parte delle storyline soffrono del problema della ripetitività. Le scene emotive sembrano ripetersi fino a sembrare forzate. Tutto è sempre portato al massimo (l’autolesionismo di Ginny non sembra analizzato da nuovi punti di vista ) e l’osare di più a livello di indagine psicologica avrebbe reso il racconto più sfumato e meno ovvio. Il focus sulla terapia e sulla salute mentale è importante, ma la serie cerca di affrontare tanti , troppi temi sembrando un calderone terapeutico smorzato da un dramma giudiziario.
La sceneggiatura resta tuttavia su livelli più che discreti e i comprimari sono all’altezza delle due protagoniste. Waisglass e Douglas sono ancora una volta tra le interpreti migliori. Waisglass dà alla serie la leggerezza necessaria, riempiendo ogni scena di energia e rubando spesso l’attenzione. In mani meno abili, Abby sarebbe potuta risultare un personaggio unidimensionale , ma Douglas le dà profondità e sfumature interessanti Si percepisce chiaramente la vulnerabilità che cerca di nascondere sotto un atteggiamento scostante. Il maggiore spazio che le è stato dato nelle ultime stagioni è stata una scelta azzeccata.
Tra pregi e difetti restano i meriti di Ginny e Georgia come importante canale di diffusione di gravi problematiche adolescenziali. Con coraggio e senza filtri vengono affrontati temi come autolesionismo, dipendenze e gravidanza adolescenziale. Peccato che la mancanza di ritmo abbia un po’ snaturato una serie nata come ‘leggera’ in qualcosa di nuovo che non riesce sempre a focalizzare se stessa. Ginny e Georgia è riflessione, indagine, profondità ma era anche ironia intelligente, black humor e intrattenimento, elementi un pò sacrificati in questa nuova terza stagione.