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La forza del sorriso e del pensiero: il cinema di Paola Cortellesi
Una panoramica sulla carriera della brillante Paola Cortellesi
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2 giorni agoon
Ecco un ritratto di Paola Cortellesi. Dal talento comico alla regia di C’è ancora domani, tra ironia, impegno sociale e autenticità espressiva, Paola Cortellesi rappresenta oggi una delle voci più autentiche, versatili e necessarie del panorama artistico italiano. Attrice, comica, autrice e, adesso, anche regista, ha saputo attraversare generi e linguaggi mantenendo sempre uno sguardo profondo e partecipe sulla realtà. Il successo straordinario del suo debutto alla regia, C’è ancora domani, ha sancito un momento di svolta: un film che ha toccato il pubblico trasversalmente, rivelando una capacità registica matura, sensibile e visionaria.
Credo in un cinema che racconta la verità delle cose, anche quelle più scomode,
ha dichiarato Cortellesi e proprio questa tensione etica ed emotiva è il cuore della sua poetica.
Gli inizi: teatro, comicità, imitazione
Nata a Roma nel 1973, Paola Cortellesi inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo giovanissima, coltivando la passione per la recitazione teatrale. Frequenta la scuola di recitazione di Beatrice Bracco, affinando le sue doti recitative. Il grande pubblico la conosce inizialmente grazie alla sua partecipazione a trasmissioni televisive comiche come Mai dire Gol e Parla con me, dove si distingue per le sue brillanti imitazioni di personaggi pubblici e per un’intelligenza comica fuori dal comune.
La comicità è un’arma potentissima, può smontare la realtà per rivelarne i paradossi
ha affermato in un’intervista, e proprio in questi primi anni Cortellesi definisce la sua cifra stilistica fatta di ironia sottile, intelligenza scenica e una spiccata capacità di osservazione del quotidiano.
Un aspetto spesso sottolineato da chi la segue da anni è l’utilizzo della voce: il timbro naturale, caldo, mai sopra le righe, dona ai suoi personaggi una dimensione autentica e quotidiana. C’è in lei una capacità rara di farci dimenticare la recitazione: sembra semplicemente vivere quel che dice, con una verità e profondità che arriva dritta allo spettatore.
Il cinema: dalla commedia al dramma sociale
L’approdo al cinema segna una nuova fase della sua carriera: Cortellesi dimostra subito di poter padroneggiare la commedia brillante, come in Maschi contro femmine e Scusate se esisto, ma anche di saper affrontare ruoli più sfumati, capaci di raccontare con delicatezza e profondità i dilemmi esistenziali e sociali. Film come Nessuno mi può giudicare o Un boss in salotto le permettono di giocare con gli stereotipi femminili e scardinarli con sapiente intelligenza. In Come un gatto in tangenziale – e nel suo sequel – è protagonista di una commedia sociale che indaga le differenze culturali e le fragilità della classe media, mantenendo sempre una forte componente empatica. La sua versatilità le ha permesso di alternare personaggi comici a figure più drammatiche con grande umanità e un forte senso della realtà. Il suo cinema è sempre attraversato da una consapevolezza:
le storie devono avere un senso, un peso, non solo intrattenere.
Paola autrice: una voce femminile potente
Cortellesi ha spesso contribuito alla scrittura dei film in cui recita, dando voce a personaggi femminili profondi e reali. I suoi testi raccontano donne forti, ironiche, e vulnerabili. La sua sensibilità autoriale emerge in storie che parlano di parità, diritti, relazioni familiari e sociali, con una particolare attenzione all’universo femminile e alla memoria collettiva.
Scrivo pensando a tutte quelle donne che non sono mai protagoniste,
ha spiegato. Il suo lavoro si inserisce a pieno titolo in un cinema italiano che cerca di rinnovarsi anche attraverso nuovi sguardi e nuove autrici, contribuendo a ridefinire la figura femminile nel cinema contemporaneo e portando sullo schermo donne normali, quotidiane, spesso invisibili, ma profondamente vere.
C’è ancora domani: Il debutto alla regia
Con C’è ancora domani Paola Cortellesi esordisce alla regia firmando una delle opere più toccanti e significative degli ultimi anni. Ambientato nella Roma del secondo dopoguerra, il film racconta la storia di Delia, una donna che cerca di affermare la propria dignità in un contesto familiare e sociale oppressivo. La scelta del bianco e nero restituisce un’atmosfera densa, senza tempo, che evoca il neorealismo ma con uno sguardo contemporaneo. La regia è attenta, senza orpelli, ma emotivamente potente, capace di raccontare la violenza con delicatezza e la speranza con forza. Il cast impeccabile, che include Valerio Mastandrea e Giorgio Colangeli, sostiene una sceneggiatura densa di significati, costruita con rigore e passione. Cortellesi riesce a trattare tematiche difficili come la violenza domestica, il patriarcato e la libertà femminile con una grazia narrativa che colpisce al cuore, costruendo un ponte tra passato e presente:
è un film che avevo dentro da tanto, dovevo solo trovare il coraggio di farlo.
Il film ha riscosso un successo straordinario: ha registrato il tutto esaurito in molte sale italiane, ricevuto una standing ovation alla Festa del Cinema di Roma e vinto numerosi premi, tra cui il David di Donatello per il miglior esordio alla regia. Il pubblico ha reagito con commozione ed entusiasmo, riconoscendosi nel racconto e nella forza del messaggio. Sui social, molte spettatrici hanno condiviso esperienze personali, definendo il film “necessario”, “liberatorio”, “un grido dolce e potente insieme”.
Una voce necessaria nel panorama italiano
Paola Cortellesi è oggi più che mai un punto di riferimento nel mondo dello spettacolo italiano. La sua capacità di far ridere e pensare, di emozionare e far riflettere, la rende una figura centrale nella costruzione di un nuovo immaginario collettivo. C’è ancora domani non è solo un film riuscito: è una dichiarazione di intenti, un invito a guardare il mondo con occhi diversi e a non dimenticare da dove veniamo. Attraverso il suo cinema, Cortellesi ci chiede di ascoltare le voci che spesso restano ai margini, e ci ricorda che il domani è una promessa da difendere. E il pubblico, con entusiasmo, sembra aver risposto: sì, c’è ancora domani. E vogliamo vederlo con lei.