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Asian Film Festival

‘Doi Boy’, il cinema thailandese di denuncia sociale

'Doi Boy' di Nontawat Numbenchapol è in concorso all’Asian Film Festival 22 di Roma dove inaugura il Thailand Day, giornata dedicata al cinema thailandese

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Doi Boy

Doi Boy (2023) – primo lungometraggio di finzione del documentarista Nontawat Numbenchapol – è in concorso all’Asian Film Festival 22 di Roma dove inaugura il Thailand Day, giornata dedicata al cinema thailandese. Il film, presentato in anteprima mondiale al Busan International Film Festival 2023 nella sezione Jiseok, è valso all’attore Awat Ratanapintha il premio Rising Star Award al Marie Claire Asia Star Awards.

Sono rimasto sorpreso nel trovare così tanti uomini immigrati – dallo Stato Shan del Myanmar – che lavorano come sex worker a Chiang Mai. Non è perché desiderino fare questo mestiere, ma perché sono privi di documenti e costretti ad accettare lavori mal pagati. Avevo pensato di raccontare questa storia in forma di documentario, ma l’argomento è troppo rischioso per essere affrontato in quel modo”. Ha raccontato Numbenchapol a Variety. “Penso che il tema centrale del mio film sia questo: tutti partono con un sogno, ma quel sogno non è al sicuro, a causa della situazione sociale”.

Tra i produttori di Doi Boy figura il nome del regista franco-cambogiano Davy Chou (Ritorno a Seoul, 2022).

Doi Boy

Sorn (Awat Ratanapintha), monaco Shan – uno dei principali gruppi etnici del Myanmar – viene prelevato dal tempio assieme ad altri novizi e costretto ad arruolarsi. I soldati birmani hanno recentemente intensificato le operazioni militari nella regione, i villaggi vengono distrutti e gli Shan sono costretti a rifugiarsi in Thailandia, dove vivono in contesti precari e difficilmente riescono a superare la condizione di clandestinità.

Anche Sorn, dopo aver disertato, riesce ad attraversare il confine e a stabilirsi nella città di Chiang Mai, assieme a un amico di nome Korn (Noomsang). Un locale notturno chiamato “Doi Boy” assume Sorn e Korn come sex worker. Qui Sorn conosce Ji (Arak Amornsupasiri), cliente abituale con cui instaura un rapporto che si rivela tutt’altro che disinteressato. Ji è infatti un poliziotto corrotto, ossessionato dal rimorso di un omicidio commesso in passato e in cerca di redenzione.

'Doi Boy' di Nontawat Numbenchapol è in concorso all’Asian Film Festival 22 di Roma, dove inaugura il Thailand Day

La crisi da COVID-19

Sorn convive con la sua compagna Bee (Panisara Rikulsurakan), cantante e sex worker in un locale notturno. Quando la pandemia di COVID-19 incombe su Chiang Mai, la Thailandia subisce una delle peggiori crisi finanziarie degli ultimi vent’anni. Le restrizioni necessarie al contenimento dei contagi portano all’inevitabile chiusura del Doi Boy e dei locali affini, i cui dipendenti sono in gran parte immigrati e rifugiati come Sorn che, senza soldi e senza documenti, è costretto ora a lavorare alla giornata e senza un permesso di lavoro.

Sorn viene arrestato e portato alla stazione di polizia dove incontra Ji, per la prima volta in veste di poliziotto. Quest’ultimo è nuovamente coinvolto, contro la sua volontà, in un lavoro che prevede il sequestro e l’uccisione di un attivista politico di nome Wuth (Bhumibhat Thavornsiri). Ji, approfittando della situazione, ricatta Sorn e lo costringe a varcare con lui il confine, promettendogli un passaporto e un compenso consistente: per Sorn è un’occasione irripetibile di costruirsi una vita in Thailandia con la sua compagna.

'Doi Boy' di Nontawat Numbenchapol è in concorso all’Asian Film Festival 22 di Roma, dove inaugura il Thailand Day

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Sono numerose le sequenze in cui il film, attraverso l’uso di flashback, rimanda all’ossessione di Ji per il delitto compiuto in passato. La moglie di Ji è in attesa del loro primo figlio e il poliziotto, in preda al rimorso e in parte costretto dal suo superiore, compie una serie di scelte antitetiche. La necessità di instaurare un rapporto di natura sessuale con Sorn – anch’egli spogliato della propria identità – mette in luce quanto entrambi i personaggi, seppur per ragioni diverse, siano disposti a sacrificare il proprio corpo, trasformandolo a tutti gli effetti in uno strumento attraverso cui perseguire i propri scopi.

A sua volta anche Wuth, attivista politico che porta avanti la lotta del suo compagno scomparso per mano di Ji, agisce e attua una serie di rinunce in nome della libertà. Il piano di Ji prevede, con l’aiuto di Sorn – che è stato in passato un monaco Shan – di attraversare il confine con Wuth e farlo aderire al tempio, in modo da non doverlo uccidere. Wuth, privato prima del compagno, poi del diritto di denunciarne la scomparsa e portarne avanti la lotta politica, è infine costretto a rinunciare interamente alla sua vita in Thailandia. Nonostante tutto, l’istinto alla libertà gli dà modo di accettare la sua condizione: “Come posso odiare il mio paese d’origine? Amo la mia terra natale e voglio renderla migliore. Voglio vivere una vita serena con le persone che amo”.

'Doi Boy' di Nontawat Numbenchapol è in concorso all’Asian Film Festival 22 di Roma, dove inaugura il Thailand Day

Nontawat Numbenchapol

Nato nel 1983 a Bangkok, è un regista e direttore della fotografia thailandese noto per i suoi documentari che esplorano temi politici, sociali e ambientali. Dopo la laurea in Visual Communication Design presso la Rangsit University, ha intrapreso la carriera cinematografica. Nel 2013 esordisce alla regia con Boundary, presentato in anteprima al Festival di Berlino 2013. In questo primo documentario prende in considerazione il punto di vista inedito delle popolazioni locali al confine tra Thailandia e Cambogia.

Editing Giulia Radice.

Doi Boy

  • Anno: 2023
  • Durata: 99'
  • Distribuzione: Netflix
  • Genere: Drammatico, thriller
  • Nazionalita: Thailandia, Cambogia
  • Regia: Nontawat Numbenchapol
  • Data di uscita: 24-November-2023