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Mubi Film

‘The Here After’: l’esordio di Magnus Von Horn

Dal regista di "The Girl with the Needle" una prima prova di regia ancora acerba

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Disponibile su MUBI, The Here After è il primo lungometraggio del regista candidato agli Oscar Magnus Von Horn. Questa sua prova d’esordio è un thriller che si avvale della formula dello slowburn per raccontare in che modo una piccola comunità vive il reintegramento nella società di un adolescente uscito di prigione.

‘The Here After’ e le macchie che non si possono cancellare

La storia di The Here After gira intorno all’adolescente John, un ragazzo che, dopo aver trascorso del tempo in prigione, torna ad affacciarsi alla vita di tutti i giorni. Il rapporto con il padre e il fratello minore è però difficile e la comunità del suo paese non lo vede di buon occhio. C’è infatti una macchia indelebile nel passato del ragazzo, una macchia che non può far altro che rendere vano ogni orizzonte idilliaco che il giovane immaginava di poter raggiungere scontando la sua pena.

The Here After è una storia morale che pone il singolo individuo contro una collettività, che affronta i temi del cambiamento e del perdono ma anche della violenza e dell’odio. Lo stesso spettatore, preso in causa quasi in maniera forzata, si ritrova a essere giudice nei confronti di John, a far parte di quell’insieme contro cui si scontra il protagonista.

Approcciare le macerie

the here after

Il film, nella prima metà, si prende il suo tempo per costruire un quadro della situazione. Non è chiaro per quale motivo John sia stato in prigione, ma è evidente la gravità dell’atto che l’ha portato alla reclusione. Un atto che non viene mai mostrato – solo rivelato a un certo punto – perché è palese quanto The Here After non voglia puntare sull’azione in sé quanto più sulle conseguenze, sul dopo. Ed è per tale ragione che questa prima parte gioca su ritmi molto lenti.

Le stesse inquadrature sono lunghe e rigide, il montaggio non è mai serrato ma anzi l’immagine viene lasciata a volte quasi a stagnare. In tale cornice si muove il personaggio interpretato da Ulrik Munther, che vaga tra spazi domestici, campagnoli e scolastici in maniera si direbbe fantasmatica.

Il film però fatica a ingranare e non si viene a creare nessun tipo di tensione che possa rendere intrigante la vicenda. Per non parlare di come sia facilmente intuibile quale sia il crimine commesso da John, andando così a disperdere quell’elemento mystery che avrebbe potuto rendere i primi minuti meno pesanti.

L’oscurità non è abbastanza

Ed è un film che non si può nemmeno reggere sui suoi personaggi: John è infatti un protagonista – e antagonista – che risulta essere piuttosto debole e monodimensionale, così come le varie figure di contorno che popolano la storia. Unica eccezione è il nonno, personalità inquietante affetta da un qualche tipo di senilità la cui presenza, però, risulta a tratti essere addirittura forzata, fuori posto.

È in ogni caso nel legame che John ha con questa figura che The Here After trova la sua parte più interessante. La dinamica non è in realtà approfondita più di tanto ma suggerisce comunque l’esistenza di un’oscura affinità tra i due. Emblematica, ad esempio, è la scena in cui l’adolescente aiuta il nonno a uccidere, con una fucilata, un cane sofferente capitato nella loro casa vanificando i tentativi del fratello minore che, invece, era corso a chiamare un veterinario al telefono per tentare di salvare l’animale.

Una prova acerba

the here after

Nella seconda parte i giri del motore si alzano: i conflitti tra John e la comunità, che prima erano passivo-aggressivi, adesso diventano espliciti, ma ciò non è sufficiente a risollevare le sorti di un film che, nei suoi tempi, appare poco amalgamato e bilanciato. Per tale ragione, l’esordio di Magnus Von Horn si mostra abbastanza acerbo, poco maturo; sembra che ci sia voglia di strizzare l’occhio a un tipo di cinema che si può ritrovare magistralmente in Haneke, senza però riuscire a portare a compimento un’esecuzione efficace.

The Here After

  • Anno: 2015
  • Durata: 102'
  • Genere: Drammatico
  • Regia: Magnus Von Horn

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