“Capolavoro geniale” – Stephen King
Grazie a Vertice360, dal 13 febbraio arriva nei cinema italiani Strange Darling, il thriller rivelazione del 2024 scritto e diretto da JT Mollner. Girato interamente in 35mm, il film è stato accolto molto bene sia dalla critica che dal pubblico alla sua uscita negli USA.
Il fim è strutturato in sei capitoli, presentati in ordine non lineare (ovvero, non cronologico), e pare che il regista si sia ispirato ad un vero serial killer americano per scriverli, in versione romanzata. Attraverso queste parentesi, Mollner gioca con le aspettative del pubblico, rompendo le convenzioni dei generi: il thriller adrenalico si mescola con l’horror, con qualche sfumatura di true crime e con alcune tinte di elementi romantici. Perché nulla è mai come appare.
Leggi qui: Strange Darling: l’audiorecensione
Strange Darling: preda o predatore?
La vicenda di Strange Darling si svolge nella natura selvaggia dell’Oregon, in una zona completamente isolata, dove un predatore implacabile (Kyle Gallner) insegue una donna ferita (Willa Fitzgerald). Lei fa del suo meglio per sfuggire al suo aggressore, ma diventa sempre più debole ogni minuto che passa. Chi la insegue è un uomo con una missione ed è solo questione di tempo prima che catturi la sua preda.
Un direttore di fotografia coi fiocchi
Nel cast, oltre ai protagonisti – un’iconica Willa Fitzgerald (Il cardellino, Reacher) e il magnetico Kyle Gallner (Smile, Dinner in America) – appaiono anche Ed Begley Jr. (Better Call Saul, A Mighty Wind – Amici per la musica) e Barbara Hershey (Il cigno nero, Insidious, L’ultima tentazione di Cristo).
A curare l’estetica del film c’è l’attore Giovanni Ribisi (Salvate il soldato Ryan, Avatar, Lost in Translation – L’amore tradotto, Ritorno a Cold Mountain, Nemico pubblico – Public Enemies), tra i primi che il regista ha coinvolto nel progetto, qui in veste non solo di direttore della fotografia, ma anche di produttore. Accanto a lui nella produzione, figurano anche i nomi di Bill Block, Roy Lee, Steve Schneider e Chris Ivan Cevic.