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Kyuka – Before Summer’s End: racconto d’estate

In concorso al Trieste Film Festival, "Kyuka" è un incompiuto amalgama di stili e sensibilità narrative, con un’irrisolta vocazione sperimentale

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Kyuka Before Summer’s End

Kyuka è il lungometraggio d’esordio del regista greco Kostis Charamountanis, che attinge, per questa storia, a propri ricordi personali, quei riti di passaggio estivi che segnano tappe della vita, in una stagione che, nella nostra memoria, è come uno specchio della nostalgia, dell’inesorabile scorrere del tempo.

Kyuka racconta di un padre, Babis, e i suoi due figli adolescenti, Elsa e Konstantinos, che salpano, con la barca di famiglia, verso l’isola di Poros, dove andavano d’estate prima che la madre li abbandonasse quando i bambini ancora piccoli. Nel tempo apparentemente vuoto e immobile della vacanza, il padre ha deciso di riunire la famiglia proprio lì, d’accordo con la sua ex moglie.

Il sole splende, il mare luccica e la narrazione si dipana lenta, seguendo il ritmo rilassato dell’estate. Kyuka si basa sul rapporto emozionale tra Elsa e Konstantinos, ignari del progetto dei genitori. Sulla spiaggia incontrano la piccola Ioli e fanno amicizia con la sorella più grande Artemis, esplorando i reciproci dolori familiari che, scopriranno, saranno più intrecciati di quanto possano immaginare. Nel frattempo, il padre vive il peso della situazione, i segreti e le bugie di famiglia, trasformando il paradiso marino che vediamo in un inferno interiore, sfogandosi in bizzarre sequenze di pesca che inframmezzano la disordinata linea narrativa di Kyuka, con il racconto che diventa sempre più ellittico via via che i personaggi si accumulano.

Kyuka Before Summer’s End

Sotto i luminosi colori del mare d’estate, Kyuka vorrebbe indagare la complessità delle relazioni familiari, in una maniera eccentrica a partire dal titolo, che significa “vacanza” in giapponese. Kostis Charamountanis mischia nel montaggio nostalgici home video, scene slapstick e frammenti di cinema sperimentale che appaiono gratuiti, cercando di mostrare come il passato estenda la sua ombra sul presente anche sotto il sole dell’estate, come i legami familiari abbiano, al loro interno, un inevitabile fondo straziante.

Di certo il regista non manca d’ambizione nel suo anticonvenzionale approccio narrativo. Quello che potrebbe sembrare un racconto d’estate rohmeriano si trasforma in uno stravagante esercizio di stile che disorienta, con la sua discontinuità e con scene portate fino all’assurdo. La natura sconnessa ed episodica di Kyuka mira magari a creare un deliberato disagio nello spettatore, ma diventa, alla lunga, noiosa.

Particolare e affascinante la colonna sonora, composta da struggenti canzoni estive, ma anche grandi classici come Il lago dei cigni, Pagliacci e madrigali di Carlo Gesualdo, che elevano il senso di quotidianità, contrastando con le immagini vacanziere per raggiungere diverse altezze. Tra le generali buone prove attoriali, si segnala l’autentica chimica che si crea tra i due fratelli protagonisti, Elsa Lekakou e Konstantinos Georgopoulos.

Kyuka si rivela un incompiuto amalgama di stili e sensibilità narrative, con un ingenuo anelito alla sperimentazione che fa perdere forza emotiva al film. Nei suoi scorci e ricordi d’estate, Kyuka ha una sua seduzione visiva, però sminuita da una sceneggiatura troppo deficitaria (dello stesso regista) e un montaggio alla lunga respingente (ancora del regista). Alla fine, il mare greco che ci mostra è la prospettiva più intrigante del film.

Kyuka Before Summer’s End

Kyuka - Before Summer’s End

  • Anno: 2024
  • Durata: 105’
  • Nazionalita: Grecia, Macedonia del Nord
  • Regia: Kostis Charamountanis

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