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‘Julie ha un segreto’: un’intensa Esplorazione del Silenzio e della Pressione

Dalla Settimana della Critica al cinema dal 24 Aprile

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Passato In Concorso ad Alice nella città Julie ha un segreto è un film di Leonardo Van Dijl.

Al cinema dal 24 Aprile con I Wonder Pictures.

Alice nella Città

In questo avvincente dramma belga, Julie Keeps Quiet, il regista esordiente Leonardo Van Dijl  lascia il segno. Dopo l’acclamato cortometraggio Stephanie (2020), Van Dijl offre una narrazione sottile che esamina le dinamiche complesse tra i giovani atleti e i loro ‘mentori’.

Il film è stato presentato in anteprima al Festival di Cannes per la Settimana della critica.

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Julie  ha un segreto: un’Atmosfera di Tensione

Ambientato principalmente in un’accademia di tennis di prestigio, il film si concentra su Julie, interpretata dalla  brava Tessa van den Broeck, un vero prodigio del tennis. Con una recitazione contenuta, Tessa/Julie incarna le lotte interiori che affrontano i giovani atleti. Mentre si diffondono voci sulla sospensione del suo allenatore Jérémy (Laurent Caron) e sul tragico suicidio di una compagna di squadra, l’atmosfera nell’accademia diventa tesa. Nonostante il caos intorno a lei, Julie rimane concentrata sul suo obiettivo di unirsi alla Federazione Tennis Belga, scegliendo il silenzio anziché il confronto.

Il film si apre con  Julie che si esercita,  con il suono di sottofondo della racchetta che colpisce la palla e il rumore della palestra, in una tonalità crepuscolare. Tutta la prima metà,  in cui domina il silenzio di Julie, si sviluppa nel chiaroscuro, che scandisce questa sua quotidianità.

Un Linguaggio Visivo

Lo stile visivo del film, caratterizzato da colori attenuati e un soffermarsi  sulle ombre, rispecchia l’isolamento emotivo di Julie. Il direttore della fotografia Nicolas Karakatzanis crea un mondo in cui Julie si distingue, ma si sente disconnessa dai suoi coetanei, spesso rappresentati come figure indistinte nella sua vita. Questa scelta rafforza i temi della solitudine e delle pressioni psicologiche insite negli sport di élite.

Van Dijl, insieme alla co-sceneggiatrice Ruth Becquart, svela  la profondità emotiva della storia senza ricorrere a toni drammatici eccessivi. Invece, il film preferisce soffermarsi sull’intensità silenziosa del regime di allenamento di Julie, catturando quello ‘sforzo’ fisico e psicologico implacabile ma  necessario per perseguire i suoi sogni. Il confronto tra il suo turbamento interiore e le rigorose esigenze del suo sport crea una tensione potente che risuona per tutto il film.

La rappresentazione di Julie da parte di Van den Broeck è caratterizzata da una vulnerabilità e una forza insieme affascinanti. Il cast include anche Laurent Caron nel ruolo di Jérémy, il coach controverso, e Pierre Gervais nel ruolo del nuovo allenatore di Julie. La colonna sonora di Caroline Shaw completa e integra la narrazione, sottolineando i  momenti di introspezione con melodie anche un po’ inquietanti che esaltano il silente ma potente conflitto interno di Julie.

Una Riflessione Sulla Pressione

Man mano che la storia si sviluppa, veniamo immersi nella psiche di Julie e ci interroghiamo sulle pressioni sociali e personali che portano a tragedie nel mondo dello sport competitivo. Il film evita però abilmente risposte o facili giudizi, invitandoci soprattutto a riflettere sulla complessa dimensione dell’ambizione, sulla  salute mentale necessaria per sopravvivere , ma piuttosto precaria in realtà,  e soprattutto sul  costo del silenzio in un mondo guidato dalla ‘performance’.

Esplorate anche le questioni dell’abuso, della dominazione e del controllo, temi potenti e molto moderni che scuotono per la loro contemporaneità,  invitandoci  ad ascoltare e rispettare il silenzio di Julie.

Julie Keeps Quiet si presenta così come un’esplorazione provocatoria soprattutto del paesaggio emotivo affrontato dai giovani atleti e incarna la narrazione sfumata e la ricca profondità tematica che caratterizzano il cinema belga contemporaneo.

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