In blu-ray gli horror The house of the devil e The piper

La collana Midnight Factory di Plaion pictures si amplia ulteriormente con The house of the devil e The piper. Entrambi disponibili in limited edition blu-ray con booklet incluso nella confezione, due titoli horror provenienti dagli Stati Uniti, ma appartenenti a due diverse epoche.

The house of the devil (2009)

Chi glielo avrebbe mai detto a Greta Gerwig che quattordici anni più tardi avrebbe diretto il successo mondiale Barbie? In questa riscoperta terza opera dell’indipendente Ti West veste i panni della Megan che fa da amica alla protagonista Samantha alias Jocelin Donahue. Quest’ultima studentessa universitaria degli anni Ottanta che, bisognosa di denaro per poter pagare l’affitto di un appartamento, risponde ad un annuncio di lavoro per babysitter. Incarico che scopre di dover ricoprire in una sperduta villa fuori mano, per di più non come bambinaia ma per assistere un’anziana donna in verità piuttosto autonoma. Da qui, il futuro autore di X – A sexy horror story non gioca altro che d’atmosfera. E, partendo dal tema delle sette abusive cui tanto gli americani credevano nel decennio reaganiano, lo fa proprio richiamando quel periodo.

Perché fotografia, scenografie e look dei personaggi spingono proprio a far sembrare The house of the devil un prodotto di oltre vent’anni prima.

Mentre omaggia la suspense su celluloide di taglio hitchcockiano nel costruire una lenta attesa spezzata unicamente da un inaspettato, mortale colpo di revolver. Attesa immersa in una cupa atmosfera tempestata di volti noti del genere horror (e non solo). Dalla Dee Wallace de L’ululato alla Mary Woronov di Terror vision – Visioni del terrore, passando per il Tom Noonan di Scuola di mostri. Più un passaggio televisivo per il super classico La notte dei morti viventi di George A. Romero. Un attesa che richiama in un certo senso alla memoria certo cinema di Roman Polanski. Fino a sfociare in un delirio conclusivo opportunamente colorato di rosso sangue… anticipando l’inaspettato epilogo. Con il trailer originale sottotitolato in italiano nella sezione extra del disco.

The piper (2023)

Ultima interpretazione prima della tragica scomparsa avvenuta nel 2023, non poteva essere dedicato altro che al talentuoso attore britannico Julian Sands The piper. Un’opera che lo vede nel ruolo del direttore d’orchestra Gustafson, il quale s’imbatte nella giovane flautista e madre single Melanie, ovvero Charlotte Hope. Flautista che ottiene il compito di completare il concerto al quale stava lavorando la sua vecchia mentore, misteriosamente deceduta. Del resto, è alla celebre favola dalle tinte dark Il pifferaio di Hamelin che s’ispira qui il regista islandese Erlingur Thoroddsen. Il quale ci mostra una Melanie che non immagina la melodia incompiuta su cui sta mettendo le mani sia in grado di risvegliare forze maligne. Al servizio di una vicenda se vogliamo analoga a quella che fu al centro di Paganini horror di Luigi Cozzi.

Sebbene la oltre ora e mezza di visione in questione sia tutt’altro che ascrivibile in ambito trash. Costruita su un lento crescendo narrativo efficacemente immerso in una certa cupezza generale.

Un lento crescendo interrotto occasionalmente soltanto da situazioni come quella decisamente disturbante della penna stilografica conficcata nell’orecchio. Il resto lo fa la colonna sonora a firma dell’hellraiseriano Christopher Young. Evitando jump scare e fantasmagoriche apparizioni di cui ormai fa ampio abuso la Settima arte di paura del XXI secolo. Tanto che il concerto finale di The piper riporta a determinati stilemi dell’orrore anni Ottanta e Novanta in fotogrammi. Con tanto di creatura mostruosa alla vecchia maniera che suggerisce inevitabilmente al fan del genere più o meno illustri modelli cinematografici. Da Nightmare 2 – La rivincita di Jack Sholder a Warlock – L’angelo dell’apocalisse di Anthony Hickox, casualmente appartenente proprio alla filmografia di Sands. Con il trailer italiano a fare da contenuto speciale.