Nell’inverno del 2017, iniziavano le avventure di un gruppo di ragazzi nella curiosa cittadina di Riverdale, dove nulla era come sembrava. La ragazza della porta accanto nascondeva un terrificante segreto di famiglia, la sfera politica della città era controllata dalla mafia dello sciroppo d’acero e ogni residente stava per assistere a un terribile omicidio.
Ma tutto ha un inizio e una fine. Ed è così che, dopo sette lunghe stagioni, anche Riverdale chiude i battenti. Dopo sei anni folli che hanno caratterizzato trame selvagge fatte di omicidi, espianto di organi, multiversi e cotte tra liceali, la serie adesso viaggia indietro nel tempo spostandosi ai tempi d’oro di Archie Comics.
La stagione finale di Riverdale è disponibile su Netflix a partire dal 1 giugno 2024.
Dove eravamo rimasti
La sesta stagione è ambientata in un bizzarro mondo rovesciato chiamato “Rivervale”, dove la magia e il diavolo, un certo Percival Pickens (Chris O’Shea), sono reali. Qui il gruppo di amici possiede dei superpoteri: Archie (KJApa) è immortale, Betty (LiliReinhart) vede le auree, Veronica (Camila Mendes) è velenosa, Cheryl (Madelaine Petsch) padroneggia il fuoco e Jughead (Cole Sprouse) legge nel pensiero. Sotto le spoglie del discendente del generale Pickens, arrivato a “Rivervale” dopo aver attraversato una spaccatura tra gli universi in seguito all’esplosione a casa degli Andrews, Percival invade la città, sperando di rivendicarla come suo stato sovrano e resuscitare i morti. Solo la sua morte porterà tutti alla normale Riverdale mentre la cometa di Bailey distruggerà il mondo parallelo rimandando Betty, Archie, Jughead, Veronica e tutti i loro amici indietro nel 1955.
La settima e ultima stagione
L’ultima stagione è ambientata interamente nel 1955. Tutti i personaggi vivono in questa nuova linea temporale senza sapere come ci sono arrivati tranne Jughead, l’unico che ricorda quello che è successo. I primi tre episodi dell’ultima stagione di Riverdale ci portano in un altro universo parallelo in stile “Rivervale” con la vita in città che riprende vigore nel 1955, quasi come se le prime sei stagioni della serie non fossero mai avvenute.
Ma negli anni ’50, alcuni di loro sono diversi da ciò che Jughead ricorda: Archie è ora l’epitome del ragazzo americano, Veronica è una stellina di Hollywood portata via da Los Angeles, Betty è di nuovo la ragazza della porta accanto e adesso esce con Kevin (Casey Cott), Toni (Vanessa Morgan) e Fangs (Drew Ray Tanner) sono curatori di serpenti, Tabitha (Erin Westbook) è una attivista, e Cheryl è ancora un peperino che combina guai con un gemello diverso da quello morto nella prima stagione. Solo Jughead è l’unico a ricordare la verità e cosa sia successo, ma dovrà fare del suo meglio per mimetizzarsi con l’ambiente circostante e abbracciare questa nuova realtà vintage.
La recensione
La settima stagione di Riverdale è decisamente sottotono e un passo indietro, con i suoi personaggi queer di nuovo nell’armadio. Riprendendo vecchie trame che pensavamo fossero archiviate da tempo, come il triangolo amoroso Betty/Archie/Veronica e la dolorosa relazione di Veronica con i suoi genitori, lo show si mostra noioso sin dall’inizio. I primi tre episodi della settima stagione sono una lettera d’amore per tutto quello che è accaduto prima, ma anche per coloro che sono rimasti a vedere la serie giungere alla sua conclusione.
Tuttavia, il problema più grande di questo viaggio negli anni ’50 è che questi non sono i personaggi che abbiamo imparato ad adorare nelle ultime sei stagioni. Tecnicamente lo sono, ma senza i loro ricordi e con storie completamente diverse. Sono persone diverse. Il fascino della cittadina contorta che ha risucchiato le persone nelle prime stagioni ha praticamente cessato di esistere.
Riverdale e il ritorno al futuro
Sin dal suo debutto, Riverdale ha fatto parte del dibattito sulla cultura pop e, inaspettatamente, ha brillato per tutte le trame accattivanti che ha portato avanti. Per i fan dell’originale “Archie Comics”, questa stagione è una manna dal cielo poiché si appoggia all’estetica di quei fumetti classici. La serie ha creato da sempre dei ricordi e nel finale ci ricorda proprio quanto questi siano importanti. Proprio per questo, la sequenza finale della serie, vede Betty, ora eternamente giovane dopo la morte, tornare da Pops per vedere tutti i suoi amici com’erano: giovani, belli e felici. E questa è di sicuro la scena più bella della storia di Riverdale.