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Focus Italia

Torino Film Industry: “L’intelligenza artificiale nel processo artistico”

Durante la giornata dedicata a onLive Campus si è tenuto un incontro a tema IA e su come può essere utilizzata nel processo artistico.

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Durante la giornata dedicata a onLive Campus si è tenuto un incontro a tema IA e su come può essere utilizzata nel processo artistico.

Durante questo appuntamento moderato da Hillary Ghidini di Fondazione Piemonte dal Vivo, sono intervenute tre ospiti del Centro di Residenza per la Danza, Lavanderia a Vapore: Kamilia Kard, Mara Oscar Cassiani, Valerie Tameu, che nei loro progetti artistici hanno sperimentato l’utilizzo dell’IA.

 

Ai Love, Ghosts And Uncanny Valleys <3:

Mara Oscar Cassiani è un’artista wifi-based che lavora nel campo della performance, della coreografia, dei linguaggi digitali, del ritual clubbing, esplorati attraverso pratiche performative live, sia offline che online.

Con il suo progetto Ai Love, Ghosts And Uncanny Valleys <3, Cassiani ha provato a rispondere alla domanda “Possiamo innamorarci di una intelligenza artificiale e poi decidere di lasciarla?” Ha provato a instaurare una relazione con IA e l’ha documentata. Facendo ciò si è avvicinata alle comunità e ai forum Incel, realtà in cui gli avatar virtuali stanno lentamente rimpiazzando il ruolo del partner reale, creando però tutta una serie di problematiche legate, per esempio, al furto d’immagine.

Kamilia Kard è un’artista italo-ungherese, la cui pratica artistica nasce da un ambito pittorico, successivamente evolutasi in quello del digitale.

HERbarium:

Nel suo progetto HERbarium, l’artista ha lavorato con gli errori dell’IA, riconoscendogli una qualche sorta di libero arbitrio. Ha fornito ad una intelligenza artificiale alcune fotografie di passi di danza e le ha replicate sotto forma di modello tridimensionale. Nel farlo, ha notato che l’IA non era esatta al 100% nel riprodurre le posizioni delle ballerine e che, di conseguenza, ciò che si veniva a creare era una seconda coreografia.

Metabolo:

Valerie Tameu è una danzatrice e dance maker, che ama comporre corpi e idee, attraverso processi di “mappatura affettiva”, volti a tracciare paesaggi fatti di relazioni, associazioni e geografie emotive.

Il suo progetto Metabolo, realizzato nell’ambito di Food Data Digestion e curato da Sineglossa, parte da un presupposto logico: “Se le intelligenze artificiali sono macchine create per ragionare, esprimersi e agire come gli esseri umani, allora come si nutre un’IA”? Evoluzione del progetto artico Bolo, la performance interattiva di Tameu si serve di modelli di machine learning nutriti di dati provenienti da webcam subacquee. Un tentativo, dunque, di mettere in relazione corpo umano, macchine artificiali ed ecosistemi marini.