Kevin Turen, nato nel 1979 a New York, ha studiato cinema alla Columbia University, prima di trasferirsi a Los Angeles. Ha acquisito e distribuito più di 100 film, ha prodotto numerose pellicole e serie tv, tra le più acclamate Euphoria e la controversa The Idol. È morto all’improvviso inaspettatamente durante questo fine settimana, all’età di 44 anni, lasciando la moglie Evelina e i suoi due figli, Jack e James. Al momento non sono note le cause della sua morte.
The Hollywood Reporter afferma che “oggi l’America ha perso una delle sue stelle nascenti più brillanti”. In una nota riportata dal suo più caro amico leggiamo che “nonostante i suoi numerosi successi, la più grande passione di Kevin erano la sua famiglia e i suoi amici, era così orgoglioso dei suoi figli. Lui e sua moglie Evelina erano decisi a far crescere i loro figli con grandi valori e si assicuravano che facessero la differenza nel resto del mondo.”
Come dice lo stesso The Hollywood Reporter, Turen ha fondato insieme a Sam e Ashley Levinson la Little Lamb Productions, con la quale sono nate le sue serie più acclamate. Inoltre ha avuto uno stretto rapporto creativo con il regista Ti West.
Turen ha lavorato presso la Capital Entertainment, si è poi trasferito alla Infinity Media dove ha ricoperto il ruolo di presidente, prima di diventare il direttore della Treehouse Pictures. Qui il produttore ha riscosso successo con la produzione di Arbitrage, film con Richard Gere. Nel 2014 viene assunto dalla Phantom Four dove ha prodotto il film Netflix Tau (2018) e la commedia Assasination Nation (2018). Passando per la collaborazione con i Levinson, Turen negli ultimi anni ha prodotto la commedia di Lena Dunham, Sharp Stick (2022) e il film di Tom Gormican con Nicolas Cage e Pedro Pascal, Il talento di Mr C. (2022).
RadioTimes riporta le parole del produttore Cassian Elwes che ha reso omaggio a Turen su Twitter in questo modo: “Un buon amico e un vero regista è morto stasera, troppo giovane. Sono così triste. Tenetevi stretti i vostri cari. La vita è preziosa e fugace.” E ancora: “Quello che la gente non capisce è che in realtà Hollywood è una piccola città. Tutti prima o poi incontrano tutti. Ci conosciamo tutti molto bene perché siamo affini. Stasera abbiamo perso una persona molto importante nel nostro circolo.”
