‘Nuovo Olimpo’ Una storia d’amore lunga trent’anni
“Nuovo Olimpo”, il quattordicesimo film di Ferzan Ozpetek, presentato fuori concorso alla Festa del cinema di Roma, racconta la storia d’amore impossibile tra Pietro e Enea. Dal primo novembre 2023 su Netflix.
Come in One Day di Lane Scherfig, è un giorno in particolare, in questo caso il 1 novembre, a scandire il tempo dell’intensa storia d’amore tra Enea (Damiano Gavino) e Pietro (Andrea Di Luigi) nel film più autobiografico di Ferzan Ozpetek, Nuovo Olimpo, presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma
Il 1 Novembre del 1978 i due protagonisti si incontrano nella sala di un cinema romano, il Nuovo Olimpo, dalle luci soffuse e le pareti sature di tabacco. Un cinema di incontri casuali e pellicole che scorrono sullo schermo senza pause, un cinema di altri tempi, quando si poteva entrare in sala a film già iniziato per poi recuperare il pezzo mancante alla proiezione subito successiva. La luce del proiettore accompagna il loro scambio di sguardi e continuerà sempre in qualche modo a illuminare le loro vite che si sfiorano per anni.
Disponibile solo su Netflix dal primo novembre 2023.
Un omaggio al cinema
Non potrebbero essere più diversi Enea e Pietro. Il primo, alter-ego dello stesso Ozpetek, diventerà un regista affermato, vive le relazioni con totale libertà. La sua migliore amica Alice (Aurora Giovinazzo) è anche la sua amante. Pietro sta studiando per diventare dottore, è introverso e solo dopo l’incontro con Enea riesce a lasciarsi andare, per poi richiudersi nella sua corazza emotiva. É la prima volta che Ozpetek inserisce in un suo film, in maniera così capillare il mondo del cinema.
Ci sono diversi set: quello dell’incipit in una Roma notturna con una Jasmine Trinca nelle vesti di una femme fatale bionda, un altro del film girato da Enea in cui mette in scena il suo travolgente incontro con Pietro. Ci sono le locandine di Fino all’ultimo respiro, Il giardino dei Finzi Continidietro il bancone del cinema presieduto dalla pittoresca cassiera, Titti (Luisa Ranieri), truccata come Mina e appassionata di Raffaella Carrà e c’è Anna Magnaniche ritorna più volte sul grande e piccolo schermo.
Vorrei che fosse amore
“Io racconto di quanto possa incidere nella vita di ciascuno non vivere un amore del tutto”
Se si potesse racchiudere il cinema di FerzanOzpetek in un’immagine, sarebbe quella di una tavola imbandita, elemento sempre presente dalle Fate ignorantia Meze, il suo ultimo cortometraggio. Una tavola dove l’ingrediente principale è il sentimento. Nuovo Olimpo è l’espressione del sentimento dolente di un amore che poteva essere e non è stato, di cui restano solo pochi e preziosi ricordi: una terrazza al tramonto, una lettera d’amore, un appuntamento mancato.
La prima parte del film, toccata da quell’elettricità del cuore intonata da Mina nel nuovo brano Povero Amore, è la meglio riuscita con una fotografia calda e una complicità tra gli attori che funziona. Con i quattro salti temporali si perde la spontaneità iniziale. Le vite di Enea e Pietro si trascinano separate per anni senza particolari spunti di interesse mentre un tono eccessivamente enfatico da melodramma prende il sopravvento e il trucco prostatico, sempre più ingombrante con il trascorrere del tempo, danneggia l’espressività degli attori.
Con la sequenza di una cena sul finale e grazie all’intervento quasi miracoloso di Greta Scarano, che interpreta la moglie di Pietro, si ritorna alla magia iniziale. Come nelle più belle storie d’amore, forse non è mai troppo tardi.
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