lI mio amico Eric (Looking for Eric) è un film del 2009 diretto da Ken Loach, disponibile su RaiPlay. Il film affronta la crisi, il cambiamento e la rinascita di Eric, un postino britannico. Inno al cambiamento, alla vita, all'amicizia e all'amore per lo sport.
lI mio amico Eric (Looking for Eric) è un film del 2009 diretto da Ken Loach, tratto da un’idea originale di Eric Cantona con sceneggiatura di Paul Laverty. È stato presentato in concorso al 62º Festival di Cannes e ha vinto il premio Magritte alla migliore coproduzione. Il film è uscito in Italia il 4 dicembre 2009, distribuito da Bim. Disponibile su RaiPlay.
Equilibrio perfetto tra commedia e dramma, lI mio amico Eric è un inno al cambiamento, alla vita, all’amicizia e all’amore per lo sport.
Nel cast: Eric Cantona, Steve Evets, John Henshaw, Stephanie Bishop, Lucy-Jo Hudson.
Attenzione: la recensione contiene SPOILER.
Trama
Eric, un postino di mezz’età che lavora a Manchester, vede la sua vita andare a rotoli. Trent’anni prima ha lasciato Lily, suo unico grande amore, e la figlia Sam, quand’era ancora una neonata. Ora vive con i due figliastri, Ryan e Jess, lasciatigli in custodia dalla seconda ex moglie, una donna totalmente assente e con la quale ha un pessimo rapporto. Eric non riesce ad affrontare i dolori del passato, e in preda alla depressione, trova poche consolazioni: il tifo per il Manchester e la venerazione per quello che è stato il più grande campione della squadra: Eric Cantona.
Una sera, amareggiato e sconfortato nella sua stanza, Eric inizia a parlare con il poster di Cantona appeso alla parete. Come per magia, il campione si materializza davanti ai suo occhi e, con una serie di consigli o meglio d’imposizioni, lo sprona a riprendere in mano la sua vita, e soprattutto i rapporti affettivi (presenti e passati) che l’hanno segnata.
Così vediamo Eric riavvicinarsi a Lily e chiedere aiuto al suo gruppo di amici e colleghi, nonché tifosi, per togliere dai guai Ryan, che nel frattempo si è messo in affari con un criminale pericoloso.
Smarrimento
I tempi dell’azione si confondono: non capiamo immediatamente cosa succede e perché. L’ordine degli eventi è manipolato. Nonostante il disorientamento iniziale, attraverso l’uso ripetuto di flashback riusciamo a ricostruire i fatti, dapprima nebulosi come la mente del protagonista. All’inizio della narrazione, Eric sbanda con la propria macchina provocando un incidente. L’urto rivela la sua fragile condizione: è smarrito, ansioso, scollato dal reale, mentre la vita continua a scivolargli di mano.
Dal dialogo dei suoi colleghi, scopriamo che è stato mollato dalla seconda moglie, che gli ha inoltre scaricato i figli. Nonostante gli amici provino a tirarlo su di morale, Eric sembra andare sempre più giù. Vive in una casa disordinata, una sorta di dormitorio per i figli e i loro amici, accampati sul pavimento. Eric, esasperato, si rifugia spesso nella solitudine della sua stanza, dove si staglia imponente il poster del suo idolo calcistico Eric Cantona.
Eric si rivolge direttamente al suo omonimo, pur essendo, almeno all’inizio, un cartone bidimensionale. Parla con lui, lo interroga, finché non ottiene una risposta: Cantona si materializza, trovando per lui delle soluzioni.
Looking for Eric Sixteen Films
Cambiamento, il valore dell’altro
Cantona aiuta il protagonista a riaprire i file della sua esistenza. Da un cassettone, Eric tira fuori vecchi ricordi che lo inducono a raccontare gli errori e le delusioni di una vita, e in particolare di Lily:
‘il problema è sempre Lily’.
I flashback ci mostrano quello che è successo: Erik l’ha lasciata appena diventato padre, perché oppresso dalle responsabilità. Preso dal panico fugge per non tornare più; un addio senza spiegazioni. Con il passare degli anni, il senso di colpa, l’annullamento e il dolore l’hanno annientato, rendendolo un uomo chiuso, confuso, dall’aria strana.
La figlia avuta da Lily, Sam, a sua volta diventata madre, invita i genitori a rincontrasi. Eric, dapprima terrorizzato, riesce infine a trovare il coraggio grazie all’aiuto del suo amico immaginario. I due vecchi amanti hanno bisogno di parole, di guardarsi negli occhi e raccontarsi le proprie ragioni. Eric apre il suo cuore, liberandosi di tutto il peso che l’ha oppresso fino a quel momento, dandosi cosi un’altra possibilità.
Tornare a vedere
Finalmente, Eric sente di nuovo le sue emozioni, si prende cura di se stesso, e si rende conto di chi ha attorno: i suoi figli. Ignorati e dimenticati dai propri genitori, Ryan e Jess vivono la loro vita come meglio credono. Ryan, però, si mette nei guai con un criminale del quartiere e il film a questo punto assume un’improvvisa drammaticità che spiazza lo spettatore; temiamo d’un tratto il peggio per i protagonisti della vicenda, il pericolo è palpabile, imminente, e iniziamo a pensare che non ci sarà alcun lieto fine.
Ma ancora una volta Loach mescola le carte, sorprendendo con una sterzata comica che cambia definitivamente il corso della storia. Grazie al suo fedelissimo gruppo di amici, Eric riesce a far fronte al bullo Zac con “l’operazione Cantona”: armati di mazze da baseball, vernice, e maschere (raffiguranti la faccia del campione), fanno irruzione nell’appartamento dei criminali, a cui danno una bella lezione.
Alla fine del film, il protagonista riesce non solo a ricucire i propri legami affettivi ma, cosa più importante, ritrova anche sé stesso. Non più smarrito e incerto, Eric può dire così addio al suo amico immaginario e camminare con le proprie gambe, sicuro di trovare la strada.
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Il mio amico Eric
Anno: 2009
Durata: 116
Distribuzione: BiM Distribuzione
Genere: Commedia
Nazionalita: Regno Unito, Francia, Italia, Belgio, Spagna