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Addio a Terence Davies

Il regista di "Voci lontane... sempre presenti" e "Il lungo giorno finisce" è scomparso sabato 7 ottobre all'età di 77 anni

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Terence Davies

Il cinema piange la scomparsa del regista e sceneggiatore Terence Davies, morto sabato 7 ottobre all’età di 77. Tra i suoi lavori più noti ricordiamo Voci lontane…sempre presenti, con cui si aggiudicò il Pardo d’oro al Festival di Locarno e il premio FIPRESCI al 41º Festival di Cannes, e Il lungo giorno finisce. 

La triste notizia è stata diffusa a partire dal profilo Instagram ufficiale. La morte è avvenuta serenamente dopo una breve malattia, come annunciato dal post.

Terence Davies: i lavori autobiografici

Davies nasce a Liverpool il 10 novembre 1945 in una numerosa famiglia della classe operaia. Nel 1971 riesce a entrare nella Coventry School of Drama ed è qui che dirigerà il suo primo cortometraggio autobiografico riguardo la sua infanzia: Children. Alla National Film School, anni dopo, realizza come film di diploma Madonna and Child. Anche questo di stampo autobiografico, si incentra sul periodo in cui lavorò come impiegato, prima di essere ammesso alla Coventry School of Drama. Nel 1983 conclude quella che a posteriori verrà nominata The Terence Davies Trilogy. Con Death and Transfiguration, Davies riflette sulle possibili circostanze della sua morte.

Il tema autobiografico rimane caro a Davies anche nei primi lungometraggi. Voci lontane… sempre presenti rappresenta infatti la sua educazione in una famiglia britannica della classe operaia. Liverpool è anche lo sfondo di Il lungo giorno finisce, in cui il protagonista, grande appassionato di cinema, subisce lo scherno di famiglia e coetanei.

Al perché Davies diede così rilevanza all’impronta autobiografica, si può rispondere con una dichiarazione che lui stesso lasciò al The Guardian nel 2022:

“Essere nel passato mi fa sentire al sicuro perché comprendo quel mondo.”

I progetti successivi

In seguito dirige due film, entrambi tratti da romanzi. Serenata alla luna, tratto da un romanzo di John Kennedy Toole, e La casa della gioia, da un romanzo di Edith Wharton. La mancanza di finanziamenti non gli permette di finire le riprese di Sunset Song, film che vedrà la sua completa realizzazione solo nel 2015.

Ottiene una programmazione speciale a Cannes nel 2008 il suo Of Time and the City, documentario che omaggia la sua città natale. La proiezione conquista il pubblico del festival grazie anche ai numerosi riferimenti che spaziano dalla letteratura al cinema e che Davies aveva incorporato nel film.

Riconferma il successo con Il profondo mare azzurro, l’adattamento di un’opera teatrale di Terence Rattigan, con cui Rachel Weisz vince il premio del New York Film Critics Circle per l’interpretazione. Non da meno si rivela A Quiet Passion, basato sulla vita della poetessa Emily Dickinson. Benediction si incentra sulla figura di un altro poeta, Siegfried Sassoon, e affronta in modo sensibile temi come il cattolicesimo e l’omosessualità.

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