Napoli Film Festival

‘È solo il vento’ di Enrico Iannaccone al Napoli Film Festival

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In una calda e afosa sera di settembre viene presentato al Napoli Film Festival È solo il vento di Enrico Iannaccone, prodotto dallo stesso Iannaccone e da Valeria Monti in collaborazione con Emilio Costa, Spaghetti Film e Carla Borrelli.

La trama

Silvia (Anna Carla Broegg) non è più una bambina ormai. A 30 anni è arrivato il momento per lei di ponderare bene le scelte e fare un bilancio della sua vita.

Profondamente danneggiata nel corpo e nello spirito, Silvia è rimasta intrappolata all’interno di un’infelice relazione amorosa con Antonio (Renato De Simone) e si è ritrovata vittima di una madre (Gea Martire) che, dopo la morte del marito, ha perso ogni forma di contatto con la realtà. Ad aggravare la situazione si aggiunge un deprimente e sottopagato lavoro da commessa in un piccolo supermercato di quartiere. Unico toccasana per i suoi fragili nervi è la poesia, attraverso cui dà forma e parola ai suoi pensieri: un profondo senso di inquietudine e un forte desiderio di fuga e libertà traspaiono tra le righe del suo inseparabile quadernetto.

“È solo il vento” e il desiderio di lasciarsi trasportare altrove

Piegarsi (e prima o poi spezzarsi) o nuotare controcorrente per risalire la china. Non è mai facile andare contro tutto e tutti, mettere da parte la compassione per dare ascolto ai propri sentimenti. L’amor proprio può sembrare la più egoistica delle scelte; talvolta però rimane l’unica possibile per raggiungere la salvezza.

La figura di Silvia è a un bivio: comprendere una follia e farne parte oppure salvarsi

ha dichiarato al Napoli Film Festival l’attrice Anna Carla Broegg, vincitrice del premio per la migliore interpretazione femminile con la seguente motivazione:

“Per aver incarnato con malinconia, durezza e pathos mai sopra le righe un personaggio di donna fragile, oltre l’orlo di una crisi di nervi e prigioniera di uno squallore sociale senza fine, sorta di anti-eroina tragica e contemporanea di un piccolo mondo triste, con una prova magnetica, espressiva, intensa e priva di sensazionalismo”.

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