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‘Creatura’: vincitore del Premio Europa Cinemas Label alla Quinzaine

L'intimista e a tratti scabroso film catalano Creatura si aggiudica uno dei due premi della Quinzaine des Cinéastes 2023

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Creatura

Al Festival di Cannes 76, nella gloriosa sezione sessantottina della Quinzaine des Cinéastes, il film Creatura di Elena Martín Gimeno spicca per l’approccio schietto e quasi disincantato con cui l’autrice ed attrice catalana, al suo esordio nel lungometraggio, affronta la tematica sessuale nella protagonista a partire dalla tenera età.

Un argomento per certi aspetti molto tabù che invece l’autrice affronta con schiettezza, e il coraggio di non tirarsi indietro, con soluzioni di ripiego che si rivelerebbero poco coraggiose e strumentali all’autocensura.

Creatura: la trama

Mila è sposata ormai da tempo, ma ha problemi ad avere rapporti sessuali col marito a causa di un insistente malessere vaginale, che si manifesta insieme a un imbarazzante sfogo cutaneo che interessa gran parte del corpo.

I tentativi di ravvivare gli stimoli sessuali nei confronti del marito non subiscono progressi, soprattutto nel momento in cui la donna fa la conoscenza di un attraente cameriere, che la seduce in modo irresistibile.

Nel frattempo una serie di flashback piuttosto efficacemente incastonati nella narrazione, descrivono dettagli della evoluzione e maturazione sessuale della protagonista, ripercorrendo gli approcci con la fisicità della bimba che fu, nei confronti dei genitori.

In particolare nei riguardi del padre, con cui Mila ha sempre avuto un legame speciale, fino a renderloo come il protagonista delle prime fantasie di un innocente che approccia la sessualità.

E poi, non molto tempo dopo, ecco arrivare i primi amori e le esperienze adolescenziali con i ragazzi suoi coetanei.

Dalla esplorazione e scoperta del proprio corpo, alle difficoltà a mantenere viva l’intimità con il partner

Il film di Elena Martín Gimeno, fresco vincitore del Premio Europa Cinemas Label della Quinzaine, sceglie con accortezza un approccio intimista e naturale nei confronti di una tematica per certi aspetti ancora tabù come la sessualità in età pre-adolescenziale.

La regista non appare infatti per nulla intimorita ad affrontare aspetti inevitabilmente scabrosi, soprattutto in riferimento alla fisicità infantile nel momento in cui la curiosità spinge ad andare oltre il candore dell’infanzia.

Nonostante la vitalità di questo approccio coraggioso e non scontato, si avverte la sensazione che a Creatura manchi nel complesso quel sano e vitale tocco di maggiore originalità che avrebbe probabilmente dato più smalto alla struttura dell’opera.

Il non facile utilizzo di flashback, utili ed anzi indispensabili a creare una connessione tra passato e presente della turbata protagonista, non riescono più di tanto a chiarire come Mila sia giunta a sviluppare gli attuali problemi psicosomatici che la opprimono, e la cui esistenza finisce per restare come avvolta nel mistero.

Allo stesso modo nel finale la pellicola soffre della mancanza di una chiusura efficace, se non risolutiva almeno chiarificatrice, capace di tirare le fila dell’esistenza della sua turbata protagonista.

L’opera invece preferisce prudentemente accontentarsi di un “non finale” in cui Mila cerca sollievo dalle sue eruzioni cutanee tuffandosi nelle acque del mare, come le aveva suggerito saggiamente la madre a suo tempo inascoltata, quando. Mila era bambina.

 

Creatura

  • Anno: 2023
  • Durata: 100
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Elena Martín Gimeno