DI VISI DI PIETRA MEMORIE presentato al Festival Mente Locale Visioni sul territorio, è un cortometraggio del 2022 di Andrea Bordoli che ha come fulcro il racconto dello sfruttamento idrico e minerario nelle Alpi Svizzere con tutte le sue conseguenze.
Il regista contrappone immagini contemporanee e di archivio in una narrazione fatta di elementi di finzione e documentaristici, portando all’attenzione dello spettatore la “memoria” di quei luoghi, sia umana che geologica.
Vi è lentezza nella natura e nei suoi mutamenti più profondi.
Mentre le ere geologiche si susseguono, il tempo che la natura impiega a modellare la terra, è impercettibile per gli esseri umani, ma non meno reale.
Il cortometraggio presenta immagini apparentemente statiche, riprese che permettono di osservare un paesaggio roccioso immobile, ma che all’insaputa umana sta già cambiando.
Ciò sembra voler suggerire che seppur il mutamento non sia visibile ciò non vuole dire che non sia in corso. Le rocce che si stratificano, l’acqua del lago che le modella insieme agli eventi atmosferici, la natura che evolve nel tempo senza poter essere fermata. Il silenzio accompagna questo mutamento, interrotto solo da una “esplosione”.
L’uomo infatti tende ad “affrettare” la trasformazione con il proprio intervento, volendo piegare la natura stessa ai propri bisogni. Così scava la roccia, vuole usare la montagna per trarne beneficio per le proprie attività, ma con conseguenze tragiche.
Si dice che quando la roccia esplode emergono i volti di coloro che hanno perso la vita tentando di farla a pezzi, ormai parte di essa.
Solo chi azzarda a fermarsi un istante, bloccando il proprio intervento sulla montagna, può vederli. Forse è un invito a fermarci prima che sia troppo tardi, prima che la natura si rivolti contro di noi con maggiore forza.
Prima che a ricordare quei volti non rimanga più nessuno.