Su MUBI Giro di lune tra terra e mare è il notevole esordio nel lungometraggio per il regista Giuseppe M. Gaudino.
Giro di lune tra terra e mare – la trama
Una famiglia di pescatori, che vive nel centro storico di Pozzuoli, deve abbandonare la propria casa, perché in una zona interessata a costanti fenomeni di bradisismo.
Per questo i protagonisti si trovano a dover traslocare nei nuovi insediamenti dove si ricostruisce la città. Muoiono così le vecchie tradizioni in favore di un più sicuro vivere quotidiano.
Il tempo annienta le cose, disgrega la materia, a volte rende più prezioso ciò che resta, ciò che resiste al suo passaggio inesorabile e perpetuo.
Il film di Gaudino è incentrato sulle vicissitudini di una famiglia di umili pescatori, costretta negli anni Settanta a cambiare casa dopo casa, a causa dei movimenti naturali del terreno.
Si tratta di bradisismi e veri e propri terremoti, che la costringono verso un esodo che finisce per sradicarla dalle origini, a cui peraltro ogni membro della famiglia è fieramente legato.
La storia fornisce l’opportunità al bravo regista Giuseppe M. Gaudino di raccontarci, con uno stile che alterna narrazione dal forte impatto realistico, alla documentazione dei riti e dei costumi dell’antica tradizione campana, le vicende di un’Italia preziosa e antica che si sta letteralmente disgregando verso il mare.
Un patrimonio inestimabile che va letteralmente sfaldandosi, assieme alle tradizioni, alla cultura di un’Italia d’altri tempi che non riesce più a tenere il passo e il confronto con la nuova lineare (e orrenda) edilizia popolare. Che si sviluppa in pianura, nelle zone un tempo abbandonate o lasciate ai campi e all’agricoltura, ora aggregati di civiltà che tutto appiattisce in nome della comodità e del consumismo più sfrenato.
Tra narrazione e fiaba popolare, leggenda e realismo schietto che non romanza, ma racconta la quotidianità più schietta, incalzato dalle testimonianze dialettali dei diretti interessati, Giro di lune tra terra e mare è stato uno dei più rivoluzionari, innovativi e sperimentali film italiani presentati in concorso al Festival di Venezia nell’ultimo ventennio.
La trama si sviscera attraverso una incalzante successione di eventi e situazione verghiane trasferite nella Pozzuoli ricca di storia, ma devastata dalla inevitabile decadenza, che l’incuria e la cattiva gestione non aiutano a contrastare, ma favoriscono e incoraggiano.
