Far East Film Festival

‘Noise’: cadaveri & compari nell’isola dei fichi

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La seconda giornata del Far East Festival – edizione 24, si apre con un film curioso bizzarro intitolato Noise, di ambientazione isolana, tra omicidi a catena e un ritmo da commedia grottesca. Un curioso amalgama di generi di fatto piuttosto antitetici, che induce a ricordarci di questo lavoro per una sua originalità di sviluppo degna di nota.

Noise – la trama

Cosa non si fa per difendere la propria terra! In una isoletta circondata dal mare burrascoso e abitata ormai da sole persone di una certa età, la coltivazione della pianta di fico rappresenta l’unica vera economia locale, in un luogo ameno ma non organizzato per un approccio al turismo.

Nell’incipit un signore anziano fa da Cicerone a uno più giovane che ospita nel sedile posteriore, descrivendogli i tratti dell’isoletta. Ma presto la tragedia incombe e il passeggero in un raptus strangola l’autista e si dà alla fuga. Nel suo vagare viene scorto dal padrone del campo di fichi e dal suo amico cacciatore, oltre che dal poliziotto del luogo.

Quando la figlioletta del coltivatore sparisce, i tre incolpano istintivamente lo sconosciuto e, nel cercare di acciuffarlo, incidentalmente lo uccidono. Il ritorno della bimba illesa sancirà l’innocenza del morto in questa vicenda.

A quel punto, si vedono costretti ad occultare quel cadavere nel campo dei fichi, per evitare che lo scandalo possa compromettere la ricezione di un contributo a fondo perduto elargito per sostenere quell’unica attività produttiva locale.

Ma, più la verità su quella torva vicenda si diffonderà tra i paesani, più altre morti violente ne conseguiranno, in una escalation tra il pulp e il grottesco.

Noise – la recensione

Dal regista nipponico Hiroki Ryuichi, specializzato in drammi a sfondo romantico, il thriller anomalo e scanzonato Noise, tratto dal manga di Tetsuya Tsutsui uscito in Giappone nel 2017, rappresenta un’evoluzione del suo percorso di regista.

Il film riesce a fondere la trama gialla che vira al sanguinolento a quella della commedia scanzonata e ironica con una certa abilità, anche se l’accumulo di personaggi e situazioni rischia di rendere la vicenda sin troppo articolata e tortuosa, oltre che eccessivamente lunga per convincere appieno.

Tra i protagonisti impegnati nella complicata storia tutta intrighi e morti ammazzati, spicca il nome di Kenichi Matsuyama, che i cultori del Far East Festival possono ricordare in film passati nelle rassegne precedenti, come Satoshi: a move for tomorrow (2016) e Blue, visto nell’edizione 2021.

Lo affianca, sempre in un ruolo da protagonista, l’altro celebre attore giapponese Tatsuya Fujiwara, che ha recitato insieme al collega sopra citato nell’ adattamento cinematografico del 2006 del celebre manga Death Note, nonché nel suo sequel Death Note 2. 6/10

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