Con Awake, il film di Mark Raso del 2021, torna su Netflix il genere distopico, tanto diffuso negli ultimi tempi. La pellicola è interpretata da Gina Rodriguez, Lucius Hoyos e Ariana Greenblatt.
Jill (Gina Rodriguez), ex soldatessa dal passato turbolento, ha perso la custodia dei figli Noah (Lucius Hoyos) e Matilda (Ariana Greenlatt) in seguito ad eventi drammatici legati al suo passato. Il marito è morto in guerra e i due ragazzi vivono insieme alla nonna condividendo con la madre un rapporto conflittuale. Un’improvvisa tempesta elettromagnetica si abbatte intanto sulla terra spegnendo ogni dispositivo elettrico (auto comprese) e trascinando la popolazione mondiale in un incubo senza fine. Gli esseri umani perdono la capacità di dormire ed entrano in un vortice di follia e perdita di raziocinio. L’unica a riuscire ad addormentarsi sembra essere Matilda, scampata miracolosamente ad un incidente d’auto. Ricercata quale oggetto di studio ed analisi nell’intento di trovare una cura, la bambina fuggirà insieme alla madre e al fratello, per recarsi in un laboratorio segreto fuori città. Nel corso del viaggio i tre dovranno affrontare la disumanizzazione degli uomini e il crollo fisico e mentale portato dalla perdita di sonno.
Awake: tra distopia e scienza
Il post apocalittico è ormai divenuto un genere proficuo nella produzione cinematografica. Un genere che permette di creare prodotti di puro intrattenimento amalgamando azione, mistero, thriller e psicanalisi.
La descrizione di un possibile disastro futuro, con la corrispondente degenerazione umana, ha creato negli ultimi tempi molti prodotti di successo sia sulla stessa piattaforma Netflix (si pensi a titoli come Bird Box) che su Prime Video con il fantascientificoChaos Walking di Doug Liman con Tom Holland.
Nel film di Mark Raso manca la presenza “aliena” e alla componente distopica e all’analisi psicologica dei personaggi si aggiunge la tematica scientifica, con una riflessione sull’etica della sperimentazione umana e animale.
Un mix sulla carta interessante ma che non riesce qui a funzionare adeguatamente. La sceneggiatura non si sofferma mai abbastanza su nessuno degli aspetti trattati e la trama si dipana in modo disordinato e senza un filo conduttore.
Tutto accade troppo rapidamente rappresentando in maniera poco plausibile come solo dopo un giorno “senza sonno” la popolazione della Terra sia già in totale collasso.
Molte delle dinamiche mostrate hanno il sentore del “già visto” (le auto che non partono da La guerra dei mondi di Spielberg) con prevedibili svolte di una trama che si riesce sempre ad anticipare.
Awake: personaggi non approfonditi
Per funzionare davvero un film di questo genere dovrebbe puntare sull’approfondimento dei personaggi, del loro passato, di ciò che li lega. Questo per produrre un maggiore effetto empatico e creare un’immedesimazione con le loro storie. Intuiamo che Jill ha alle spalle un passato molto traumatico, che la morte del padre ha destabilizzato i ragazzi e portato alla fine della famiglia, ma non riusciamo mai a comprendere esattamente cosa e come sia accaduto tutto questo.
Troppo poche le informazioni che ci vengono date per comprendere certi comportamenti dei personaggi, non si va mai davvero al di là della superficie. Questo porta a non creare sufficiente empatia nei confronti dei protagonisti. Il passato di Jill, le sue esperienze in guerra, le torture imposte sui prigionieri, pur essendo un tema così importante non viene mai approfondito. Avrebbe invece offerto riflessioni più interessanti.
Il personaggio della dottoressa, che Jill aveva conosciuto durante i suoi anni da soldatessa , interpretato dalla sempre brava Jennifer Jason Leigh, viene relegato ad un ruolo secondario e ininfluente, non aggiungendo nulla a una trama costruita con molte lacune.
In Awake il mondo crolla rapidamente e in poche ore, con assalti ai negozi, omicidi non sense, gruppi di persone che cercano rifugio nel fanatismo religioso mentre le autorità non riescono a mantenere il controllo. Non riusciamo però mai a cogliere veramente la profondità di quanto stia accadendo, né nella città in cui i personaggi si trovano né nel resto del mondo.
Di questo nuovo mondo non conosciamo nulla e tutti gli ostacoli affrontati, nel corso di un viaggio trattato in modo superficiale, vengono risolti con facilità. Non assistiamo mai a nulla di veramente spaventoso o emozionale o avvincente. Tutto resta permeato da un alone di pressapochismo che si risolve con un finale affrettato e prevedibile di un film che è un compendio di dejavu.