La grande fuga, l’indimenticabile film di John Sturges, con Steve McQueen
Durante la Seconda Guerra Mondiale, alcuni prigionieri alleati che hanno tentato più volte di fuggire ognuno per proprio conto, vengono trasferiti in un campo tedesco caratterizzato da una sorveglianza speciale. Così gli specialisti dell’evasione si conoscono e organizzano una fuga di massa attraverso alcuni tunnel sotterranei. Malgrado parecchi di loro vengano riacciuffati o uccisi, c’è anche qualcuno che riesce a farcela e a passare oltre le linee nemiche.
La grande fuga (The Great Escape), un film del 1963 diretto da John Sturges. È basato sul libro di Paul Brickhill, pilota australiano della Royal Australian Air Force, il cui Supermarine Spitfire venne abbattuto in Tunisia nel marzo 1943. Brickhill fu successivamente internato in Germania al campo di concentramento per ufficiali Stalag Luft III a Sagan (ora Żagań, in Polonia, ma allora nella tedesca Bassa Slesia), dove partecipò alla realizzazione di un tunnel destinato all’evasione dal campo. Paul Brickhill scrisse altri testi da cui furono tratti i film: I guastatori delle dighe e Reach for the sky (storia di Sir Douglas Bader) da cui è tratta la pellicola Bader il pilota. Con Steve McQueen, James Coburn, James Garner, Charles Bronson, Donald Pleasence. Il film è stato omaggiato da Quentin Tarantino nel suo Le iene quando all’inizio vengono citati Charles Bronson e i suoi tunnel.
Sinossi Durante la Seconda Guerra Mondiale, alcuni prigionieri alleati che hanno tentato più volte di fuggire ognuno per proprio conto, vengono trasferiti in un campo tedesco caratterizzato da una sorveglianza speciale. Così gli specialisti dell’evasione si conoscono e organizzano una fuga di massa attraverso alcuni tunnel sotterranei. Malgrado parecchi di loro vengano riacciuffati o uccisi, c’è anche qualcuno che riesce a farcela e a passare oltre le linee nemiche.
Ispirato a una storia vera raccontata nel libro autobiografico di Paul Brickhill, La grande fugaè uno dei più celebri prison movie di sempre (combinato con il genere bellico), ai tempi grande successo di pubblico e ancora oggi classico intramontabile. La prima parte, concentrata sulla presentazione dei personaggi e sulla vita al campo, è di una leggerezza notevole, con deliziose derive umoristiche (non a caso, il film ispirerà in parte la serie tv comica Gli eroi di Hogan, in onda tra il 1965 e il 1971); la seconda, imperniata sull’evasione, è un saggio di tensione e adrenalina che conosce il culmine nella celebre sequenza con Steve McQueen in fuga in motocicletta (una Triumph TT 650 camuffata). Inno alla libertà, alla solidarietà e all’amicizia virile, il film di John Sturges ha diversi pregi: regge miracolosamente le quasi tre ore di durata senza cali di ritmo, dosa dramma e commedia (con qualche lieve squilibrio, comunque trascurabile) e, nonostante l’impianto corale, scava nelle psicologie dei singoli costruendo una galleria di protagonisti indimenticabili. Il cast è stellare, con McQueen, Charles Bronson (Danny Velinski) e James Coburn (Louis Sedgwick) che tornano a lavorare con Sturges dopo I magnifici sette (1960). Scritto da James Clavell e W.R. Burnett; colonna sonora di Elmer Bernstein, fotografia di Daniel L. Fapp.
Il film fu girato interamente in Europa, con un intero set che riproponeva lo Stalag Luft III costruito vicino a Monaco di Baviera. Gli esterni per le sequenze della fuga furono girati nella contea del Reno e nelle aree presso il Mare del Nord, alcune scene della fuga a piedi degli attori Gordon Jackson eRichard Attenborough furono girate a Füssen, mentre le scene sulla motocicletta Triumph TR6 Trophy (verniciata di nero senza gli stemmi laterali per renderla più simile alle moto tedesche della Wehrmacht) guidata da Steve McQueen furono girate tutte nei dintorni di Pfronten-Berg con la bella chiesa di Sankt Nikolaus che, in alcune scene prima del salto del reticolato, appare spesso sullo sfondo. Il salto del reticolato con la moto non fu effettuato da Steve McQueen, che era un pur valido motociclista, ma da Bud Ekins, suo amico e compagno di squadra nel team USA di moto Enduro di quegli anni. Tutti gli interni furono girati presso gli studi della Bavaria Film a Monaco. Quando gli interni del Bavaria Studio si dimostrarono troppo piccoli, la squadra di produzione ottenne il permesso dal governo tedesco di girare in un parco nazionale. Al termine delle scene gli alberi danneggiati furono rimessi in sesto dalla troupe stessa.