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Il mio capolavoro di Gaston Duprat, un film-riflessione sulla figura dell’artista e sul valore dell’amicizia

Dopo aver diretto Il cittadino illustre, Gaston Duprat torna con un film che è un omaggio all’arte e alla figura complessa dell’artista, ma soprattutto al valore importante dell’amicizia, quella vera, in grado di superare qualsiasi difficoltà

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Amicizia, arte e truffa. Questi sono i temi affrontati ne Il mio capolavoro, l’ultimo lungometraggio del regista argentino Gaston Duprat (i suoi precedenti lavori erano stati diretti insieme a Mariano CohnL’artista e Il cittadino illustre). In quest’ultimo, Duprat firma da solo la regia, mentre Cohn è il produttore. L’amicizia tra Arturo (Guillermo Francella), un importante gallerista d’arte, e Renzo (Luis Brandoni), un pittore scontroso, ormai in declino, è quarantennale, sebbene i due siano diversi caratterialmente, il che genera spesso forti tensioni e discussioni. Nonostante i continui litigi, Arturo è legato a Renzo e non riesce a fare a meno di quest’ultimo. Il film ruota attorno alla loro amicizia e al mondo dell’arte contemporanea, ma è soprattutto un racconto sulla figura dell’artista in declino e sui meccanismi che si innescano nel mercato dell’arte.

Dopo aver diretto Il cittadino illustre, presentato alla 73° Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia, e aver ottenuto la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile del bravissimo Oscar Martinez, Gustavo Duprat dirige una commedia grottesca che racconta dell’amicizia tra due individui diametralmente opposti, ma accomunati dall’ambizione e dalla celebrità. Cosa succede ad un anziano artista che non accetta l’evoluzione del proprio campo? Semplicemente si chiude in se stesso, senza accettare le nuove tecnologie e ripudiandole. È quello che succede a Renzo Nervi, un pittore celebre negli anni Ottanta, ma ora caduto in disgrazia, il quale vive in un appartamento sporco e degradato nel centro di Buenos Aires, dedito all’alcool e alle donne. Un piano inscenato da Arturo genererà una serie di peripezie e porterà i due amici a mettere in discussione le proprie vite.

Le ottime interpretazioni di Guillermo Francella e Luis Brandoni, i quali riescono a donare ai propri personaggi la giuste dose di comicità e umorismo, sono una garanzia per una commedia che ha dei vaghi richiami a The square di Ruben Ostlund, sorrette da una solida sceneggiatura scritta da Andrés Duprat, fratello minore del regista. Nel cast troviamo il bravissimo attore spagnolo Raul Arevalo, Andrea Frigerio e Maria Soldi. Girato in otto settimane tra Buenos Aires, Rio De Janeiro e San Sebastian De Jujuy, l’opera di Duprat è .

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