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Prorogata fino al 3 Giugno la mostra dedicata a Monet, ospitata dal complesso del Vittoriano di Roma

La mostra di Monet, ospitata al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, di Roma è stata prorogata sino al 3 giugno 2018. Ancora qualche mese per vedere o rivedere le opere di un artista che ha scelto la leggerezza dell’essere come logo della sua pittura

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Il grande successo di pubblico ha confermato le scelte espositive della prestigiosa struttura che accoglie da anni interessanti esposizioni. La mostra di Monet, ospitata al Complesso del Vittoriano, Ala Brasini, di Roma è stata infatti prorogata sino al 3 giugno 2018.  Ancora qualche mese per vedere o rivedere le opere di un artista che ha scelto la leggerezza dell’essere come logo della sua pittura.

Claude-Oscar Monet era nato a Parigi nel 1840, un giovane vivace che non amava la scuola: la sua prima lezione d’arte è stata nel contatto e l’osservazione della natura. Aria aperta, sole, mare e fiori, questa la vita dell’artista che mal sopportava di stare chiuso tra quattro mura. I suoi lavori rivelano questa sua predilezione per la rappresentazione nella sua immediata descrizione di ogni soggetto, in particolar modo per quanto riguarda i suoi rarefatti paesaggi e la pittura en plein air.

La mostra s’impone per la ricca carrellata di dipinti che manifestano le più tipiche tematiche dell’artista, proponendo al pubblico sessanta quadri del padre dell’impressionismo francese. Queste opere sono provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi. Si tratta di lavori che Monet considerava privati e che conservava nella sua ultima, amatissima, dimora di Giverny, la stessa dove si spense nel 1926. Il figlio di Monet, Michel, ha deciso di donare al Museo questa preziosa raccolta.

Monet trasformò la pittura en plein air in rituale di vita e, tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, riuscì a tramutare i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.

Il percorso espositivo rende conto, oltre che dell’evoluzione della carriera di Monet, anche delle sue molteplici sfaccettature, restituendo la ricchezza artistica della sua produzione.

Dalle celebri caricature della fine degli anni ‘50 dell’800 ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore; dai ritratti dei figli alle tele dedicate ai fiori del suo giardino, fino alla modernissima immagine dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese. Al centro del successo dell’artista le molteplici immagini delle monumentali Ninfee, che si aprono con i loro petali chiari in una nebbia dorata.

Tra i capolavori in mostra: Portrait de Michel Monet bébé (1878), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londres. Le Parlement, Reflets sur la Tamise (1905). Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, la mostra Monet, curata da Marianne Mathieu, è promossa dall’Assessorato ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e della Regione Lazio. La mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi.

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