FESTIVAL DI CINEMA

58 Festival dei Popoli: una manifestazione intensa che ha regalato ai partecipanti uno sguardo aperto sulla possibilità di coesistenze apparentemente impossibili da pensare

Vincitore assoluto come miglior lungometraggio di questa edizione 2017 è stato Eric Baudelaire, il cui nome evoca la poesia francese, con il documentario Also Known as Jihadi

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Fiore all’occhiello dell’Istituto Italiano per il Film di documentazione sociale, il Festival dei Popoli diretto da Alberto Lastrucci con la collaborazione di Claudia Maci, il coordinamento di Sandra Binazzi, e la Presidenza di Vittorio Iervese, ha incontrato i Popoli e i luoghi della cooperazione italiana lanciando la sfida di un dialogo possibile fra culture e religioni diverse.

Svoltosi a Firenze dal 10 al 17 ottobre 2017 in ricordo di Tullio Seppilli, il Concorso ha assegnato premi diversificati grazie alla collaborazione di quattro iniziative dedicate: la prima Internazionale con una giuria composta da Sebastian Mez, Andrea Picard, Madeline Robert; la seconda  la giuria di cinema italiano.info composta da Stefano Amato, Antonio Capellupo, Carlo Griseri, Simone Pinchiorri; la terza per la sezione Gli Imperdibili composta dallo staff de La Compagnia, che offre al film vincitore uno spazio per la programmazione di una settimana da concordare e infine la quarta, il Premio del pubblico realizzato da Mymovies.it grazie ad una app che ha permesso agli spettatori di votare il film preferito.

Vincitore assoluto come miglior lungometraggio di questa edizione 2017 è Eric Baudelaire, il cui nome evoca la poesia francese, con il documentario Also Known as Jihadi, attraverso il quale il cineasta ricostruisce la storia di un jihadista, Abdel Aziz , nelle periferie d’Europa e ce ne scandisce i momenti e i movimenti con documenti e atti processuali alternati agli ambienti dove si sono svolti i fatti.

Sono stato accusato di intercettazioni…, io aiutavo solo la gente ad arrivare alla frontiera della Turchia e della Siria”.

Il protagonista si e ci racconta la storia attraverso frasi, specchi rotti di cellulari, finestre e vicoli incastonati fra i palazzi anonimi di una realtà che nulla ha da spartire con la bellezza ma che mostra invece un degrado che riflette stati d’animo interiori.

Non so cosa farne di tutto il dolore che ho dentro. Il dolore, la rabbia e la vergogna.”

Proprio come gli orsi siamo in letargo”.

Rumori di un temporale e una voce fuori campo irrompono in mezzo ad un dolore sordo e silenzioso che ci conduce fino ad una perizia psichiatrica.

La sua capacita mentale non è compromessa. Il percorso professionale è stato instabile e non omogeneo”.

Le strade che può prendere la vita sono imprevedibili ma forse già segnate in un DNA che cerca un riscatto in mezzo ad una “famiglia tradizionalista e alquanto chiusa”.

Un film sincero che non fa sconti e che riesce a cogliere poeticità anche in ambienti desolati e desolanti, vivacizzati soltanto dai murales dipinti sulle pareti. Gli altri Premi sono stati così ripartiti:

Il premio di 8000 euro è stato assegnato dalla giuria internazionale a Visions du Real (Francia) con la seguente motivazione: intelligente e concettualmente ricco, il film ha una struttura formale che sfuma abilmente i limiti del discorso usando immagini, suoni e documenti…..e  si inserisce in una tradizione non solo cinematografica, ma anche di attivismo, questo film dimostra l’ambiguità del pregiudizio con strumenti complessi, appellandosi all’immaginazione, alla conoscenza e all’assurdità che spesso caratterizza la gestione sociale della giustizia –provocando così una riflessione a tutto tondo sulla paura e sulla xenofobia.

Il Premio per il Miglior Mediometraggio ammontante a 4.000 euro è andato a On the Edge of Life di Yaser Kassab (Siria, 2017) con la seguente motivazione: il film racconta un’esperienza urgente e oggi fin troppo comune, usando un linguaggio cinematografico unico che crea un importante spazio per la contemplazione. Storia di sopravvivenza in una contemporaneità di incertezza, il film unisce aspetti e immagini che testimoniano l’esilio e la lotta ma anche la loro rappresentazione.

Il Premio per il Miglior Cortometraggio, ammontante a 2500 euro è stato assegnato a Duelo di Alejandro Alonso Estrella (Cuba, 2017) con la seguente motivazione: Creando un’intera cosmologia a partire da una forma precisa e elegante, il film racconta una vicenda familiare sullo sfondo di un antico rituale, unendo alla vita quotidiana un senso di grandezza e mistero. L’opera emana un’atmosfera potente, costruita su un’appropriata economia visiva.

La Targa Gian Paolo Paoli, premio al miglior film etno-antropologico, è andata a Maman Colonelle di Dieudo Hamadi (Repubblica Democratica del Congo/Francia, 2017) con la seguente motivazione: un film la cui forza, il cui impegno e la cui empatia riposizionano la ricerca antropologica dall’interno. Il gesto coraggioso, da parte del regista, di osservare una persona straordinaria nel contesto della sua comunità e il suo tentativo di curare le ferite e combattere la stigmatizzazione delle donne vittime di violenza traccia un ritratto urgente – un ritratto che nasce dalla cultura, dall’esperienza e dal desiderio di giustizia sociale a livello locale.

La  Menzione speciale della giuria è stata assegnata a Good Luck di Ben Russell (Francia/Germania, 2017).  Il film riesce a scandire un’esperienza cinematografica intensa e viscerale conducendo lo spettatore dentro un viaggio maestoso ed emozionante.

Il Premio Lo sguardo dell’altro. La sfida del dialogo tra culture e religioni, ammontante a 1500 euro, è stato assegnato dall’Istituto Sangalli per la Storia e le Culture Religiose di Firenze a Duelo di Alejandro Alonso Estrella (Cuba, 2017). Una cicatrice sul volto, indizio di una ferita ancora aperta nell’anima; il senso di vuoto per la perdita o per l’assenza di una figura fondamentale nella crescita psico-fisica di ognuno; la veglia continua come sintomo di un dissidio interiore irrisolto.

Un’intensa disamina di un rapporto con se stesso e con l’altro che conduce a riflessioni profonde.

L’Istituto ha assegnato anche una Menzione speciale per Boli Bana di Simon Coulibaly Gillard (Belgio, 2017). Per lo sguardo intenso e icasticamente denso che viene gettato sulle tradizioni di una popolazione nomade africana, i Fulani: oppressori (di altre tribù, quando costituirono un impero, tra Sette e Ottocento), e poi oppressi dalla colonizzazione franco-britannica, rivestirono un ruolo importante nella diffusione della religione islamica in Africa. Il film scandisce i momenti della nascita e dell’infanzia di alcuni di loro: bimbi che in un lasso di tempo brevissimo divengono adulti mentre custodiscono le mandrie, per poi, la sera, intorno ad un falò, ricordare  storie e pregare. Essi sono gli stessi adulti-bambini che, tra pochi anni, potrebbero approdare sulle nostre coste e che rendono fondamentale conoscerli nelle loro manifestazioni più profonde.

Il Premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment del Concorso Italiano, che consiste nella pubblicazione e distribuzione del film nella collana dvd Popoli doc edita da CG Entertainment, è stato assegnato a L’ultima popstar di Claudio Casazza, Stefano Zoja e Carlo Prevosti. La giuria, composta dalla redazione di Cinemaitaliano.info, ha dato la seguente motivazione: Partendo da un’osservazione pura e distaccata, la macchina da presa si insinua tra la brulicante folla fino a mescolarsi completamente, diventando essa stessa spettatrice di un atteso evento epocale. Tra lo storytelling di un apparente rock concert e il doc antropologico, L’ultima popstar mostra la morbosa venerazione di un popolo nei confronti del suo leader, icona di cui tutti bramano portare a casa un ricordo, sia esso una benedizione o una t-shirt con la riproduzione del volto sorridente del Pontefice.

Il Premio Gli Imperdibili del Concorso Italiano, che offre la possibilità di includere il film vincitore nella programmazione del cinema La Compagnia di Firenze per una settimana, è stato assegnato a Le allettanti promesse di Chiara Campara e Lorenzo Faggi (Italia, 2017), mentre il Premio MyMovies.it – Il cinema dalla parte del pubblico è stato assegnato a La convocazione di Enrico Maisto (Italia, 2017) per la sezione Concorso Internazionale, oltre ad Aperti al pubblico di Silvia Bellotti per la sezione Concorso Italiano.

Un festival intenso che apre molti interrogativi e altrettante riflessioni e che di certo ha regalato ai partecipanti uno sguardo aperto sulla possibilità di coesistenze apparentemente impossibili da pensare.

Paola Dei

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