Sotto diciotto film festival

‘Samba’: documentare momenti di condivisione

Il nuovo cortometraggio di Milad Tangshir, testimonianza del progetto per la salute degli studenti.

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Venerdì 12 dicembre il Sotto18+ Film Festival ha presentato Samba, il nuovo cortometraggio di Milad Tangshir. Il film, girato a Torino, è un documentario su commissione che racconta il progetto SAMBA (Salute, Attività Motoria e Benessere in Accademia), realizzato dal Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino. L’iniziativa ha come obiettivo quello di promuovere il benessere psicofisico degli studenti, grazie a diverse modalità, come laboratori creativi, attività motorie o incontri di scambio e dialogo.

Il film è stato presentato nella giornata del festival dedicata al documentario. Diversi incontri, in collaborazione con Wikicampus, hanno avuto luogo al cinema Massimo. Qui studiosi e docenti si sono confrontati con gli studenti sulle caratteristiche principali del genere. Momenti di condivisione, come “Finanziare, produrre, scrivere e raccontare il documentario”, e “Fare documentario con le scuole”, hanno avuto come obiettivo quello di coinvolgere i giovani, proprio come il progetto SAMBA, raccontato da Tangshir nel suo cortometraggio.

Una regia silenziosa in cui immergersi

Il regista segue i ragazzi silenziosamente, riprendendo la semplicità delle attività senza interferire con il loro svolgimento. L’obiettivo è proprio quello di documentare, senza dare un input registico.

“Ho cercato di concentrarmi sulle mani, sulle posture, se i volti cambiavano.”

Le riprese delle diverse attività si alternano, mostrando i ragazzi che si cimentano in lavori creativi per esprimere se stessi, giochi di coordinazione e cooperazione, esercizi per rilassarsi ed entrare in contatto con il gruppo.

In alcuni momenti gli studenti mostrano i loro lavori, esprimono la propria opinione e si confrontano. Sono attimi di condivisione e collettività, in cui viene reso partecipe anche lo spettatore. In altri momenti, invece, il pubblico viene lasciato da solo a osservare e ascoltare. Le immagini e i suoni diventano quasi una dolce culla, che lo guida all’interno del progetto. Non è più solo un’esperienza visiva che osserva dall’esterno: lo spettatore viene immerso nelle attività, riesce quasi a sentirne il beneficio. È una modalità registica documentaristica, che non vuole spiegare ogni iniziativa, ma che piuttosto cerca di mostrare l’obiettivo generale, le sensazioni che si possono ottenere.

Il film vuole anche essere un omaggio da parte di Tangshir alla città che lo aveva accolto e ospitato.

“È bello tornare a vedere dopo tanti anni quello che ero una volta anche io.”

Un progetto che combatte la solitudine

SAMBA è un progetto prezioso, realizzato principalmente per tutti quegli studenti soli, non abituati a stare insieme e che ritrovano appagamento nella solitudine. È un progetto che promuove il contatto, la socialità e la condivisione. E il film di Tangshir vuole essere un documento, “materiale di disseminazione”, per farsi scoprire maggiormente dagli studenti torinesi e fare in modo che riescano a uscire dal proprio isolamento.

“Ho trovato leggerezza nello sguardo dei ragazzi”

afferma Daniela Converso (direttrice del Dipartimento di Psicologia all’Università di Torino) dopo la visione del cortometraggio. Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto: creare uno scambio tra studenti che non si conoscono, con lo scopo di portare beneficio fisico e psicologico.

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