Tempi morti (Dead time), diretto da Giacomo Tazzini, è tra i corti finalisti del Dorico International Film Fest 2025 e distribuito da Gioia Film. Il regista stesso descrive il corto come il tentativo di raccontare un gesto senza senso, che proprio nella sua mancanza di utilità trova una forma struggente di amore e di resistenza alla banalità del quotidiano.
Questo posizionamento nella selezione ufficiale del Festival conferma l’interesse verso opere indipendenti con visioni fortemente personali. La proiezione e la cerimonia di premiazione sono avvenute sabato 13 dicembre 2025 alle ore 21:00, presso l’Auditorium della Mole Vanvitelliana di Ancona.
Una giornata qualunque che si incrina all’improvviso
La storia si svolge in una piccola località di provincia, durante un’estate calda, luminosa, lenta. Un ragazzo poco più che ventenne vive una giornata apparentemente identica alle altre, un flusso di noia e routine, finché un evento assurdo e improvviso non spezza quella immobilità. Da questo momento in poi il film si concentra su un gesto apparentemente inutile, un atto fragile e silenzioso che, pur senza risolvere nulla, diventa un’espressione radicale di umanità.
Giacomo Tazzini firma regia, sceneggiatura e fotografia, costruendo un’opera di forte impronta personale. Il film dura circa quindici minuti e utilizza la granulosità del formato per evocare un’estetica ruvida, spontanea, quasi “domestica”, perfettamente coerente con la dimensione narrativa che vuole raccontare. Nel cast figurano Giacomo Raffo, Lorenzo Bertoncini e Fabrizio Contri.
Festival internazionali e riconoscimenti
Pur essendo profondamente legato all’Italia provinciale, Tempi morti ha già intrapreso un percorso internazionale, grazie alla distribuzione di Gioia Film. Nel 2025 viene selezionato in festival come Film Fest Dresden, Odense International Film Festival e Lago Film Fest, confermando l’interesse che la sua poetica suscita anche all’estero.
Il cortometraggio racconta la provincia italiana con realismo e poesia, mostrando quanto un evento minimo possa ridefinire un’intera giornata. La sua selezione al Dorico International Film Fest e nei circuiti internazionali testimonia un linguaggio cinematografico già maturo e riconoscibile. L’opera riesce, con mezzi semplici e una durata contenuta, a restituire un mondo emotivo complesso fatto di silenzi, sospensioni e rivelazioni intime.
Tazzini mette davvero sé stesso in questo film e nella sua fase creativa, proponendo un linguaggio personale e autoriale, capace, per chi ama il cinema “di sostanza”, di far riflettere più che emozionare in senso spettacolare. Tempi morti rappresenta un esperimento vivo e coraggioso, premiato ed acclamato, in grado di trasmettere un chiaro messaggio allo spettatore.