Per il mese di dicembre MUBI propone una programmazione ricca e varia che unisce scoperte contemporanee, ritorni d’autore e rassegne tematiche capaci di trasformare lo schermo in un luogo di riflessione, desiderio e meraviglia. Dai festival internazionali alle icone del passato, la piattaforma disegna un percorso che attraversa identità in crisi, nuove forme di racconto e visioni che interrogano il nostro tempo.
The Mastermind: il ritorno di Kelly Reichardt
Presentato in anteprima mondiale in Concorso alla 78ª edizione del Festival di Cannes, The Mastermind segna il ritorno di Kelly Reichardt, che sorprende con un heist movie lontano da ogni convenzione di genere. Ambientato nel Massachusetts degli anni Settanta, il film segue J. B. Mooney, interpretato da Josh O’Connor, giovane disoccupato con moglie e due figli, deciso a rubare quadri astratti da un piccolo museo per cambiare una vita schiacciata da frustrazioni e precarietà.
Reichardt trasforma la rapina fallita in un ritratto dell’America attraversata da crisi politica e disillusione. Nel gesto disperato del protagonista si specchia un Paese che fatica a riconoscersi, mentre la regista indaga con la sua consueta sensibilità la fragilità umana nel tentativo di non affondare.
The Mastermind (Kelly Reichardt, 2025)
Una ragazza brillante: l’esordio folgorante di Agathe Riedinger
Arrivato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, Una ragazza brillante racconta la storia di un’aspirante influencer di periferia che sogna un futuro sempre sul punto di sfuggirle. Nell’esordio di Agathe Riedinger convivono intimità e crudezza, in una riflessione su immagine, riconoscimento e fragilità dell’adolescenza contemporanea. Il desiderio di essere viste e amate diventa materia cinematografica pulsante, specchio dei nostri tempi iper-esposti.
Dreams di Dag Johan Haugerud: tra sogno e realtà
Vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale 2025, Dreams prosegue la trilogia di Dag Johan Haugerud dedicata alle relazioni umane, di cui i primi due capitoli, Love e Sex, sono già disponibili su MUBI.
Questo secondo episodio segue una giovane adolescente che si innamora della sua insegnante di francese. Haugerud intreccia sogno e realtà in un racconto che esplora desiderio, turbamento, scoperta e paure che cambiano forma. Una pellicola che scivola tra delicatezza e consapevolezza, confermando la sensibilità del regista norvegese.
Dreams (Dag Johan Haugerud, 2025)
Le rassegne: Si mangia! Il cibo al cinema e Cene infernali
Dicembre porta anche una rassegna dedicata al rapporto tra cibo, desiderio e immaginazione. Un viaggio dove la tavola diventa conflitto, memoria, rituale e rivelazione.
Dal grottesco distopico di Delicatessen alla memoria intima ricostruita in Ramen Shop, fino all’indagine sensoriale sul desiderio di Sexual Drive e Flux Gourmet. Con Il fascino discreto della borghesia di Buñuel e Il filo nascosto di P. T. Anderson il cibo diventa terreno di critica sociale, potere e seduzione. Una tavola imbandita di cinema, dove ogni piatto è un racconto.
Per chi ama il brivido, MUBI propone Dinners from Hell, un percorso attraverso quattro film che mettono a soqquadro la ritualità della tavola. In programma classici e cult moderni tra cui: The Invitation di Karyn Kusama, Parenti serpenti di Mario Monicelli, Festen di Thomas Vinterberg e Get Out di Jordan Peele
Dal veleno dei rapporti familiari messo a nudo da Monicelli alla furia danese del Dogma 95, dalla tensione psicologica di Kusama alla satira sociale dell’horror di Peele. Quattro cene che nessuno vorrebbe vivere, e che il cinema trasforma in esperienze indimenticabili.
Se mi lasci ti cancello (Michel Gondry, 2004)
Cult di cui innamorarsi a Natale
Da Carpenter e il suo sguardo contro il controllo e la manipolazione di massa con Essi Vivono alla poetica esplosiva di John Waters, passando per l’amore impossibile raccontato da Xavier Dolan in Laurence Anyways e la fragilità luminosa di Stefania Sandrelli nel capolavoro di Pietrangeli Io la conoscevo bene.
Gondry reinventa la memoria dei sentimenti, mentre Trier, con La persona peggiore del mondo, indaga identità e smarrimenti del presente. Con Nico, 1988 si chiude un cerchio: il ritratto doloroso e umano di un’icona spezzata.