La 69ª edizione del festival, svoltasi dal 8 al 19 ottobre 2025, ha stabilito nuovi record di partecipazione. Sono state registrate in totale 235.853 presenze tra proiezioni, eventi e momenti industry su 12 giorni. Il premio Best Feature Film è stato vinto da Hamnetdella vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao, con protagonisti Paul Mescal e Jessie Buckley.
Paul Mescal
Programma e numeri del festival
Questo valore segna un aumento rispetto ai 230.342 spettatori dell’edizione precedente. Inoltre, l’occupazione delle sale (screenings a pagamento e gratuite) è salita al 94%, rispetto al 92% del 2024. Circa il 47% dei biglietti è stato acquistato da spettatori alla prima partecipazione al festival.
Il festival ha offerto un ampio programma: 252 titoli (comprendendo lungometraggi, corti, opere immersive/XR, serie) provenienti da 79 Paesi, con 39 lingue rappresentate. Tra questi c’erano 28 anteprime mondiali, 11 anteprime internazionali e 20 anteprime europee. A livello industria, oltre 1.000 filmmaker internazionali e britannici, artisti XR e creativi di serie hanno partecipato al festival. Il festival si è articolato non solo a Londra ma includendo venue nel Regno Unito. E’ stata riservata una parte anche per il programma “LFF For Free”, ossia proiezioni/accessi gratuiti.
Jessie Buckley
I premi principali
Per la giuria del concorso ufficiale, il premio Best Film Award è andato a Landmarksdi Lucrecia Martel.
Per gli Audience Awards (votati dal pubblico) Il premio Best Feature Film è stato vinto da Hamnetdella vincitrice dell’Oscar Chloé Zhao, con protagonisti Paul Mescal e Jessie Buckley.
Il premio Best British Discovery è andato a Black Is Beautiful: The Kwame Brathwaite Story diretto da Yemi Bamiro, documentario che racconta l’attivista e fotografo Kwame Brathwaite e il movimento “Black Is Beautiful”.
Contesto, impatto e considerazioni
Il successo in termini di pubblico conferma come il festival riesca a combinare opere d’autore, cinema internazionale ed eventi immersivi/art-XR mantenendo un forte richiamo per il pubblico. L’aumento di pubblico nuovo (quasi la metà) suggerisce che l’evento sta ampliando la propria audience oltre i frequentatori abituali. In un’epoca in cui lo streaming e la fruizione digitale dominano, registrare un’occupazione del 94% nelle sale fisiche è un segnale positivo per il cinema e la relazione col pubblico in presenza.
La vittoria di Hamnet e la presenza di opere che affrontano questioni storiche, sociali e di identità mostrano che il festival si propone come piattaforma di riflessione e scoperta, non solo di puro intrattenimento.