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‘Bad Bridgets’: Daisy Edgar-Jones ed Emilia Jones sono le protagoniste del crudo racconto di Rich Peppiatt sulle donne irlandesi e la loro ribellione

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Due dei giovani talenti più promettenti della Gran Bretagna, Daisy Edgar-Jones (Where the Crawdads Sing, Normal People) ed Emilia Jones (CODA, Fairyland), uniscono le forze in Bad Bridgets, un dramma storico cupo e avvincente del regista di Kneecap, Rich Peppiatt.

Sviluppato con il supporto della Queen’s University di Belfast, il film è ispirato all’acclamato libro “Bad Bridget: Crime, Mayhem, and the Lives of Irish Emigrant Women” delle storiche Elaine Farrell e Leanne McCormick, che ha portato alla luce le storie vere di donne irlandesi che hanno sfidato, e a volte distrutto, i codici morali del loro tempo.

Una lettera, una nave e l’ombra di un nuovo mondo

Ambientato a metà del XIX secolo, Bad Bridgets segue una giovane donna irlandese la cui vita viene sconvolta da una misteriosa lettera. Sulla scia della carestia e della povertà, intraprende un pericoloso viaggio attraverso l’Atlantico, approdando nell’implacabile distesa di New York City, dove innumerevoli “Bridgets” irlandesi si sono trovate intrappolate tra sopravvivenza, peccato e salvezza.

Quella che inizia come una storia di fuga si trasforma in un racconto di ribellione, identità e rabbia, che ripercorre il lato oscuro e caotico della vita degli immigrati attraverso la lente di donne che la storia ha cercato di dimenticare.

Il team dietro la ribellione

Bad Bridgets riunisce Rich Peppiatt con i produttori LuckyChap Entertainment (Una donna promettente, Saltburn) e *Coup d’État Films, portando il loro caratteristico mix di narrazione audace e tagliente critica sociale in un’ambientazione storica.

Il progetto vanta anche un team creativo di tutto rispetto: lo scenografo premio Oscar James Price e la costumista Kate Hawley (Crimson Peak, Lo Hobbit) sono pronti a dare forma al mondo ricco di sfumature, grinta e disperazione del film.

Le riprese si svolgeranno in Irlanda del Nord e Irlanda nella primavera del 2026, radicando la storia nei paesaggi che l’hanno generata.

Donne che si rifiutavano di comportarsi

In parte dramma storico, in parte thriller femminista, Bad Bridgets promette di svelare gli strati di mito che circondano le “donne perdute” dell’emigrazione irlandese. La regia di Peppiatt – già elogiata per la sua incisività e la sua empatia in Kneecap – suggerisce un film che bilancia un realismo tagliente con una cruda energia cinematografica.

Con Edgar-Jones e Jones al centro, Bad Bridgets potrebbe diventare una pietra miliare nella crescente ondata di film che riesaminano la storia delle donne con uno sguardo moderno: una storia di rabbia, resilienza e reinvenzione che parla tanto al nostro tempo quanto al loro.

 

 

Fonte: Deadline

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