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‘Pillion’: Skarsgård e Melling nella love story queer e BDSM

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Se Richard Curtis avesse adattato La pianista di Michael Haneke trasformandola in un film natalizio intimo e queer, il risultato avrebbe potuto somigliare a Pillion. Il sorprendente debutto nel lungometraggio di Harry Lighton porta sullo schermo un racconto provocatorio e al tempo stesso tenero, che ha già conquistato Cannes e Telluride e che approderà al New York Film Festival il 4 ottobre, prima di arrivare nelle sale statunitensi con A24 all’inizio del 2026.

Il dominatore e il sottomesso

Protagonisti sono Alexander Skarsgård e Harry Melling. Skarsgård interpreta Ray, un carismatico dominatore gay in pelle, mentre Melling è Colin, un timido vigile urbano che viene introdotto da Ray a una relazione segnata da regole, disciplina e desiderio trattenuto. Se Ray trova eccitazione nel controllare e nel reprimere le proprie emozioni, Colin sogna di superare quella barriera e di arrivare al cuore del suo dominatore.

Dal romanzo Box Hill al grande schermo

Tratto dal libro di Adam Mars-Jones, Pillion si muove tra ironia, grafismo e intimità, trasformando la storia originale in un’opera sovversiva e impertinente. Colin, quando non indossa la divisa, canta in un quartetto barber shop e vive con i genitori, aiutando il padre (Douglas Hodge) ad accudire la madre malata (Lesley Sharp). È durante una serata in un bar che incontra Ray, dando inizio a un legame complesso che lo porterà a confrontarsi con i limiti del desiderio e della sottomissione.

La comunità biker queer

Con Ray, Colin viene trascinato in un ambiente popolato da motociclisti e amanti del BDSM, una comunità che lo spinge a interrogarsi sul proprio ruolo. Qui incontra anche altri sottomessi, tra cui il personaggio interpretato da Jake Shears, cantante degli Scissor Sisters al suo debutto cinematografico. Ma se il titolo Pillion allude al sedile posteriore di una moto e al partner passivo, Colin dimostrerà di non restare confinato in quella posizione.

Premi e riconoscimenti

La sceneggiatura di Lighton, premiata a Cannes nella sezione Un Certain Regard, è stata lodata per l’equilibrio tra provocazione e dolcezza. Ryan Lattanzio, critico di IndieWire, lo ha definito

una storia d’amore profondamente commovente, in cui diventiamo sottomessi alla visione strana, bella e sexy di Lighton”.

Con Pillion, A24 arricchisce il suo catalogo di opere queer radicali e destinate a lasciare il segno, in un racconto che intreccia pulsioni erotiche e ricerca di intimità autentica.

(Fonte: IndieWire)

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