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Il fenomeno di “Hollywood North”
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Il fenomeno di “Hollywood North” sarebbe tutto ciò che concerne l’industria cinematografica e televisiva in Canada, in particolare nelle città di Vancouver e Toronto, che si sono affermate come poli di produzione alternativa a Hollywood, California. Questo fenomeno rappresenta la migrazione di produzioni hollywoodiane verso il Nord America settentrionale, attirate da incentivi economici, costi inferiori e location versatili. Nato negli anni ’70, “Hollywood North” ha trasformato il Canada in un hub globale per film e serie TV, con un impatto economico significativo, ma anche con sfide legate alla dipendenza da capitali stranieri e alla rappresentazione culturale. Oggi, con la data attuale del 24 settembre 2025, l’industria continua a evolversi, influenzata da streaming, AI e cambiamenti geopolitici, ma rimane un pilastro dell’economia creativa canadese.
Ma come si afferma questo concetto?
Il concetto di “Hollywood North” affonda le radici negli anni ’40, ma ha guadagnato slancio negli anni ’70. A Vancouver, la prima produzione hollywoodiana significativa risale al 1942 con il film Commandos Strike at Dawn della Columbia Pictures, girato in British Columbia con l’attore Paul Muni. Tuttavia, il vero decollo avviene negli anni ’70, quando il Canada introduce incentivi fiscali per attrarre produzioni straniere, sfruttando i costi operativi più bassi rispetto agli USA. Nel 1979, il governo canadese offre generosi sgravi fiscali per film girati in Canada, che vengono spesso usati come “tax shelter” da produttori americani, come satirizzato nel film Hollywood North (2003) di Peter O’Brian, che critica proprio questa dinamica.
Negli anni ’80 e ’90, Vancouver e Toronto diventano centri chiave. Toronto, soprannominata “Hollywood North” dal 1977 per la sua serie TV Hawkeye and the Last of the Mohicans, vede l’industria crescere grazie a location urbane ideali per ambientazioni newyorkesi o europee. Nel 2002, l’allora sindaco Mel Lastman proclama Toronto “Hollywood North”, e nel 2003 viene aperto l’ufficio Toronto Ontario Film Office a Los Angeles per promuovere la città. Vancouver, invece, beneficia di paesaggi naturali mozzafiato: foreste, montagne e oceano, perfetti per generi come fantascienza e azione.
Un milestone è il 1998, quando i governi federale e provinciali introducono sussidi fiscali specifici per produzioni straniere (fino al 30-40% dei costi qualificati), a patto di assumere crew canadesi. Questo porta a un boom: nel 1990, 716 film hollywoodiani vengono girati in Nord America; nel 1998, il numero sale a 1.075 (escluse TV movies e serie). Il completamento di Pinewood Studios a Toronto nel 2008, con il più grande sound stage del Nord America, accelera il surge negli anni 2010.
Post-pandemia, il fenomeno si consolida con lo streaming: nel 2010, l’Ontario registra 230 progetti con 946 milioni di dollari di spesa in produzione. Oggi, l’industria è la quarta in Nord America dopo California, New York e British Columbia.
Diversi fattori hanno alimentato “Hollywood North”
Gli incentivi Fiscali e i costi Ridotti sono importanti da tenere in considerazione: I crediti d’imposta provinciali (es. 28% in British Columbia, 25% in Ontario) riducono i costi del 20-30% rispetto a Los Angeles. Questo “runaway production” (produzioni fuggite) è criticato negli USA, dove proteste all’Academy Awards e alla Democratic National Convention degli anni ’90 accusano il Canada di “rubare” 20.000 posti di lavoro e miliardi di dollari. Uno studio del Dipartimento del Commercio USA del 2001 stima perdite per 10-20 miliardi, ma in Canada si parla di “mito”: i sussidi creano più lavoro locale che sottraggono.
Le location e le infrastrutture a Vancouver si basano sul “tutto in un’ora di volo”: spiagge, deserti, città high-tech. È stata ribattezzata “Vancouver South” da filmmaker locali, invertendo il soprannome. Toronto, con i suoi skyline e studi come Pinewood, è ideale per produzioni urbane. Entrambe hanno crew qualificate e un fuso orario favorevole per logistica USA.
Le politiche governative dal 1998 prevedono sussidi federali e provinciali legano gli incentivi all’assunzione locale, stimolando formazione e infrastrutture. L’ufficio TOFO a Hollywood è unico tra le province canadesi E la convergenza di gusti globali (Hollywood domina il 50-70% del box office mondiale) spinge a location low-cost. Piattaforme come Netflix e Amazon girano qui per scalabilità.
Un grande impatto economico
“Hollywood North” è un motore economico vitale. In British Columbia, l’industria genera miliardi annui: nel 2023, Vancouver ha ospitato produzioni per oltre 3 miliardi di CAD, creando 30.000 posti di lavoro diretti. Toronto, seconda in Canada, ha contribuito con 1,16 miliardi di CAD nel 2002, salendo a oltre 2 miliardi nel 2022. L’Ontario è il quarto hub nordamericano, con 946 milioni di spesa nel 2010.
C’è stato un impatto indiretto sul turismo (location tours), sull’ immobiliare (boom di “million dollar shacks” a Vancouver) e sull’indotto (catering, trasporti). Tuttavia, è volatile: dipendenza da Hollywood (90% produzioni straniere) espone a fluttuazioni USA.
Le produzioni notevoli:
Molti blockbuster sono “made in Hollywood North”:
– Vancouver: Deadpool (2016-2024, Ryan Reynolds), The Twilight Saga, Riverdale, The Flash (Arrowverse), War for the Planet of the Apes (2017). Anche X-Men: The Last Stand (2006) e Fifty Shades of Grey.
– Toronto: The Shape of Water (2017, Oscar), X-Men (2000), Chicago (2002), Scott Pilgrim vs. the World (2010). Serie come The Handmaid’s Tale e Umbrella Academy.
Queste produzioni impiegano migliaia di canadesi, ma spesso “americanizzano” location (Vancouver come Seattle o New York).
Ma non è tutto rose e fiori
Nonostante i successi, “Hollywood North” affronta ostacoli come la dipendenza estera: Pochi film “canadesi” puri; il 90% è USA-finanziato, rischiando “brain drain” (la fuga di cervelli) verso Hollywood.
Oppure la rappresentazione Culturale è un rischio, Vancouver è “invisibile” sullo schermo – i filmmaker locali spingono per storie autoctone, come nel documentario Dreaming in the Rain di David Spaner. Donne e minoranze in animazione sono “dimenticate”, come evidenziato da articoli recenti.
Senza contare i problemi Locali: Traffico bloccato da set, gentrificazione (prezzi immobiliari alle stelle), e calo post-strike 2023. Nel 2025, Marvel sposta jobs da Georgia a Germania, ma non al Canada – un monito per la competizione globale.
I canadesi vengono visti come “ladri di jobs”, ma studi mostrano crescita netta: da 716 a 1.075 film in 8 anni.
La situazione attuale:
Al settembre 2025, “Hollywood North” è resiliente. Vancouver rimane terza città cinematografica mondiale, con boom in VFX e gaming. Toronto beneficia di Pinewood per blockbusters.
Si punta molto sullo streaming (Netflix su tutti), sull’ AI per post-produzione, e focus su contenuti canadesi (es. Indigenous stories). Le sfide includono inflazione e geopolitica, ma incentivi rinnovati mantengono attrattiva. Insomma, il nord non è più solo un’alternativa, ma un concorrente.
“Hollywood North” è un trionfo di strategia economica e creatività, ma richiede equilibrio per non diventare solo un’ombra di Hollywood.