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‘There will come soft rains’: il lutto e la speranza

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Nel cortometraggio drammatico There will come soft rains del regista afghano-britannico Elham Ehsas, una giovane donna (interpretata da Olivia D’Lima), spaventata dall’innalzarsi del livello dei mari, cerca di dissotterrare la bara del padre per spostarla più lontano dal fiume. Ambientato in Inghilterra, il cortometraggio è scritto da Elham Ehsas e Sam Perry ed è prodotto da Lorraine Bhattachary e Shakyra Dowling. I dialoghi sono in inglese e in urdu.

There will come soft rains ha vinto il premio come miglior cortometraggio britannico al Raindance Film Festival ed è stato recentemente proiettato al Sentiero Film Factory.

There will come soft rains: ciò che si salva quando tutto è sott’acqua

Mira ha le visioni, sente l’acqua che si alza e che mette a rischio il ricordo di suo padre, il luogo in cui le sembrava di poterlo ancora cercare. Per molti il lutto genera sentimenti inattesi: si ripresenta in ondate imprevedibili, anche a distanza di anni; fa fare cose strane.

Ma il lutto di Mira racconta una storia più ampia: si intreccia alla storia del mondo, alla crisi climatica e a tutto ciò che essa si porta via. Il titolo di There will come soft rains rimanda alla narrativa distopico-fantascientifica, all’immagine di un mondo in cui il genere umano si è estinto e non resta nessuno per piangerlo. Mira ragiona nell’ordine delle generazioni; vuole preservare il passato per il futuro, salvare la tomba di suo padre affinché suo nipote sappia dove sono sepolte le radici della sua famiglia.

Il suo senso di urgenza non si accorda con i ritmi della burocrazia, la sua richiesta non trova risposte né nella logica della religione né in quella della legge. È nel raccontare al nipote le storie che sua padre raccontava a lei e a sua sorella che inizia a ricostruire la rete di cui ha bisogno, a trasmettere il capitale culturale che sopravvive anche alle inondazioni, a salvare i ricordi. È nel ricucire il rapporto con la sorella e nella costruzione collettiva di un finale alternativo che Mira trova supporto e pace. E finalmente riesce a ridere e a piangere con qualcuno.

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