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Some Strings – 100 artisti uniti per Gaza

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Il 2 luglio a partire dalle ore 21, la Galleria Officina di Via Cluverio a Palermo ospiterà una proiezione speciale del progetto cinematografico internazionale Some Strings. L’iniziativa che coinvolge oltre cento artisti di rilievo globale, nasce come una risposta urgente e radicale agli eventi attualmente in corso in Palestina.  
La direttrice artistica della Galleria, Josephine Flasseur, sottolinea come «artisti di fama mondiale stanno assumendo un ruolo attivo di facilitatori e visionari», aderendo a una mobilitazione condivisa da più di cinquanta festival cinematografici e spazi d’arte in tutto il mondo.

Una raccolta internazionale di cortometraggi inediti

Avviato nel marzo 2024, Some Strings raccoglie una selezione di cortometraggi inediti realizzati da filmmaker e artisti provenienti da diverse parti del mondo. Quasi sei ore di testimonianze visive e poetiche, concepite come strumenti per ricordare e riflettere sugli accadimenti recenti.  
La proiezione a Palermo si svolgerà in due ambienti distinti della galleria, ognuno dedicato a una selezione differente dei cortometraggi, con cicli di circa tre ore ciascuno. Questa modalità permetterà agli spettatori di scegliere percorsi e tempi di fruizione differenziati attraversando la molteplicità degli sguardi che compongono il progetto.

Le origini del progetto 

Some Strings prende forma dalla figura del poeta e insegnante palestinese Refaat Alareer, tragicamente ucciso in un attacco aereo insieme a sette membri della sua famiglia.  
La sua ultima poesia,
If I Must Die, scritta cinque settimane prima della morte, si conclude con un’immagine simbolica e potente: un aquilone costruito con “pezzi di spago” da chi resta in vita.  
È da questa immagine evocativa che il progetto prende il nome e la forma, diventando una raccolta di espressioni filmiche che si elevano come aquiloni contro il silenzio, l’indifferenza e la complicità internazionale di fronte a una tragedia civile.

Un invito a riflettere sulle vicende attuali

L’iniziativa si configura come uno spazio visivo e politico in continua evoluzione, concepito per essere accolto a festival, sale cinematografiche, centri culturali, accampamenti di protesta e come in questo caso, luoghi dedicati all’arte contemporanea.
Some Strings è un invito a non distogliere lo sguardo, a interrogare il linguaggio e le immagini e a condividere una responsabilità etica ed estetica.

La serata offrirà inoltre un momento di confronto e riflessione collettiva, stimolato dai materiali visivi proposti.

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