Ischia Film Festival

‘The Wheelbarrow’: tutto il rumore del silenzio

Un uomo e la sua carriola. Una casa nel nulla, tra i colori rarefatti di un’isola rocciosa. Niente può spezzare la linearità di un’esistenza agreste, niente, o forse no…

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Dalla mente geniale di Kai Ephron (Intent, Benjamin Trouble) e Ray Gaston nasce The Wheelbarrow: un giallo surreale, che all’Ischia Film Festival di quest’anno, farà cadere ogni certezza.

 

The Wheelbarrow: un uomo e la sua carriola

Oscar è un uomo comune che ama vivere in solitaria, nella sua casa in montagna sull’isola car free di Köpstadsö, in Svezia, che sembra essere sospesa nel tempo. Oscar però non è mai davvero solo, le mani le ha salde sulla sua carriola e percorre con lei le sue passeggiate tra i boschi. La sua vita è scandita da una routine sempre uguale: ‘prende il solito?‘, gli chiedono i commercianti in città, quando vi si reca per fare provviste; e i soliti quattro bicchieri di whisky stordiscono la sua mente prima di addormentarsi. Tutto sembra prevedibile, anche il fatto che non faccia conoscenza con nessuno, dato che si finge afasico con chiunque incontri. Tutto è scritto, fin quando Oscar non si mette alla ricerca di uno strano oggetto sepolto, mentre i sospetti degli abitanti gli si stingono alle calcagna. Il realismo magico di The wheelbarrow farà andare lo spettatore ai confini del reale.

 

Un giallo surreale, sorprendente!

 

La fotografia di  Josef Götherkjöed su un’isola incantata

La fotografia di Josef Götherkjöed immortala in maniera ineccepibile tutta la bellezza dell’isola di Köpstadsö, nell’arcipelago svedese. Nel paesaggio boschivo si annida la casa del protagonista, e della sua dimensione Oscar si nutre. Il paesaggio suggestivo è l’epitome scenica di un’esistenza votata alla sottrazione e al silenzio. La fotografia enfatizza la figura di Oscar in base agli spazi abitati: l’uomo appare come un gigante quando è a casa o quando lo si scorge dalle alture dell’isola. Al contrario, la sua sagoma si rimpicciolisce quando sbarca in città, perdendo difatti il potere sui luoghi. Un indizio registico, questo, che non lascia dubbi: Oscar vive in armonia solo nella sua isola. Assistiamo ad un’esistenza fatta di cristallo, e per questo l’uomo la preserva con ogni mezzo possibile. Come succede ne Gli Spiriti dell’isola di Martin McDonagh (2022), vivere su un’isola è affare a sé e chiunque tenti di comprenderla resta sempre un passo indietro dalla verità.

 

La storia di una carriola che confessa tutte le fragilità umane.

 

La carriola: metafora della fuga dal mondo

La carriola non è un oggetto casuale per questa sceneggiatura. Non è solo l’ attrezzo più utile per chi vive sull’isola svedese, ma anche una metafora potente per raccontare la storia di Oscar. In un racconto di Luigi Pirandello, contenuto nell’opera Novelle per un anno, la carriola è la metafora di una fuga dall’opprimente vita sociale che inghiottisce il banchiere protagonista, un diversivo, una distrazione dalla vita con gli altri. Non è solo utile alle faccende di Oscar, ma è anche l’unica confidente dei suoi segreti e delle sue paure, diventando anche lo specchio più realistico di una vita piena di zone d’ombra.

 

The Wheelbarrow all’ Ischia Film Festival

Si riapre il sipario dell’attesissimo Ischia Film Festival 2025, un evento imperdibile che si terrà dal 28 giugno all’8 luglio. Tutto è pronto per il festival ischitano all’insegna del cinema contemporaneo mondiale. Tra i lungometraggi di quest’anno figura un’opera insolita, originale, tutta da scoprire: The Wheelbarrow e i mille interrogativi che stimola. Non resta che annidarci nei sentieri autunnali di una storia rarefatta e sorprendente, in cui ogni preconcetto necessita di esser messo in discussione.

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