Dopo aver incantato le sale italiane, Ennio di Giuseppe Tornatore (2021) arriva nei cinema americani raccogliendo grandi consensi.
Variety definisce Morriconeun artista che ha saputo illustrare la famosa massima di creatività di Flaubert (“Sii regolare e ordinato nella tua vita come un borghese, in modo da poter essere violento e originale nel tuo lavoro“) , uno dei più grandi compositori di colonne sonore cinematografiche mai vissuti. Lo affianca agli altri grandi della Musica al Cinema (Bernard Herrmann, John Williams, Nino Rota, Hans Zimmer, Max Steiner), affermando come abbia inventato il suo tipo di bellezza, la sua cacofonia trascendente.
Vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento 2022″Ennio” è un ritratto di Morricone di 156 minuti costruito attorno a una lunga intervista con il compositore. Sentiamo citazioni di persone che rendono omaggio al suo talento (Bernardo Bertolucci, Bruce Springsteen, Dario Argento, Pat Metheny, Clint Eastwood), e qualcuno dice che Morricone ha la qualità di essere sempre se stesso… ed essere sempre qualcun altro.
Ennio nei cinema americani
Ennio ha impiegato un bel po’ di tempo per raggiungere gli schermi americani (dal 8 Febbraio al Cinema) eppure, citando la stampa, ne è valsa la pena aspettare. Il film è interamente dedicato a una celebrazione e a un’analisi della musica di Morricone soffermandosi molto sulla sua vita, la sua formazione e il suo approccio al mondo del cinema . La stampa americana analizza come il suo modo di fare musica per il Cinema divenne subito riconoscibile nel mondo e di come gli spaghetti western hanno reso Morricone una celebrità.
Racconta di come Sergio Leone gli chiese di collaborare a un film che stava realizzando. Fu solo quando i due si incontrarono che Ennio riconobbe il suo ex compagno di scuola. I due si capivano, e la colonna sonora che Morricone scrisse per “Per un pugno di dollari” (1964) divenne subito iconica. Il fischio! La frusta schioccata, la chitarra, l’incudine. In poche parole, non c’era mai stata musica da film che suonasse in questo modo: sembrava uscire dal passato e proiettarsi nel futuro.La musica era il film. Morricone ha letteralmente dato all’Uomo senza nome di Eastwood l’anima all’interno del suo personaggio letale.
Bruce Springsteen parla dell’effetto che ha avuto su di lui la visione de “Il buono, il brutto e il cattivo” (1966). La musica, con il suo famoso ululato di coyote , sembrava esistere in un paesaggio onirico pop. Ancora una volta, è come se il film accompagnasse la musica.
Non solo western
La stampa si sofferma poi sul mancato riconoscimento a molte delle straordinarie musiche del Maestro analizzando come fosse troppo a lungo stato identificato solo con il Western.
Morricone aveva gli spaghetti western, ma dopo un po’ aveva anche film come “1900” di Bertolucci e la memorabile colonna sonora di Gli Intoccabili o di Nuovo cinema Paradiso (Oscar miglior film straniero).
La sua musica ha contribuito ad elevare i film, ma non è stata elevata da loro.
Alla fine l’Oscar lo ha vinto, nel 2015, per “The Hateful Eight” un altro western questa volta del suo grande fan Tarantino.Il consenso al Documentario di Tornatore ricevuto da parte della critica americana non fa che sottolineare ancora , se ce ne fosse bisogno, la qualità di uno dei film italiani più interessanti e di valore degli ultimi anni . Una pellicola che ha il merito di raccontare un artista che, oltre all’innovazione ha portato altro: è qualcosa che lascia senza fiato nella sua romantica grandezza: una bellezza inquietante e onirica come il cinema stesso.