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La Game Theory Optimal di cui si parla nel poker è davvero per tutti?
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2 anni agoon
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TaxidriversNegli ultimi anni si è fatto un crescente parlare di Game Theory Optimal (GTO), una strategia non expoitable applicata al poker. Si tratta di un tema su cui si è detto e scritto tanto, ma forse mai a sufficienza in maniera semplice e alla portata di tutti quei giocatori che magari si stanno avvicinando per la prima volta all’intrattenimento online, come quello fornito da gratis slots machine nuovissime o giochi similari.
Cos’è la GTO e perché è una strategia non expoitable
Per comprendere che cosa sia la GTO nel poker e se sia davvero adatta a tutti, bisogna innanzitutto definire che cosa sia una strategia non expoitable, una strategia non sfruttabile In tal senso, il modo più semplice per apprezzarlo è assumere come esempio uno dei giochi più semplici, il testa o croce.
Prendendo una moneta e domandando a un altro giocatore di scegliere testa o croce, si creano due esiti: se il giocatore indovina l’esito del lancio, vince; se non indovina, perde. Il processo continua fino a quando uno dei due non ha vinto tutto il denaro dell’altro o fino a un numero determinato di volte.
Il gioco è dunque un gioco di pura fortuna: non si può far nulla per prevedere se la moneta si fermerà su testa o croce e, in ogni caso, ogni tiro è indipendente dagli altri, non potendo così essere influenzato dagli esiti precedenti. Inoltre, il payout è alla pari, e nessuno ha uno specifico vantaggio.
Ora, tutto questo può per certi versi essere replicato nel poker, che un tradizionale gioco a somma zero. Nell’ambito della teoria dei giochi, infatti, il gioco a somma zero è uno scenario in cui i guadagni e le perdite di un giocatore sono bilanciati dalle perdite e dai guadagni dell’altro concorrente, in una somma uguale e opposta.
Insomma, se tutti i giocatori giocassero in maniera matematicamente corretta, a lungo andare non vincerebbe nessuno (eccezion fatta per la poker room, che percepirebbe delle commissioni sui tavoli da gioco).
La GTO, sul piano teorico, indica pertanto al giocatore la via migliore per trarre profitto nel lungo termine e diventare unexpoitable, ovvero non sfruttabile, indifferente ai propri punti deboli che potrebbero essere utilizzati dagli altri giocatori per trarre una posizione beneficio.
Come giocare GTO
Se questi spunti sono sufficientemente chiari, per molti giocatori dovrebbero esserlo anche i passi successivi: per giocare GTO bisogna, dopo un numero imprecisato di mani, esser diventati talmente imprevedibili che i nostri avversari non saranno in grado di sfruttare le nostre debolezze.
Purtroppo, le cose non sono così semplici da realizzare e per comprenderlo si può fare un esempio prendendo come riferimento un’idea dei range in gioco. Se il nostro avversario è loose, ovvero gioca molte mani in modo aggressivo, il suo range sarà composto da un numero di mani che sarà differente rispetto a quello di un giocatore tight, che invece gioca in modo più prudente. Ora, considerato che abbiamo già etichettato i giocatori nell’uno o nell’altro modo, significa che abbiamo già individuato una loro caratteristica e, potenzialmente, una debolezza da sfruttare, divenendo così troppo tardi, per i player, adottare una strategia pienamente non sfruttabile.
Ecco per quali motivi, in fondo, adottare una reale strategia GTO è molto difficile e per buona parte dei giocatori rimane pur sempre un’utopia irrealizzabile.
Di contro, questo non significa che gli approcci GTO siano necessariamente da scartare. La GTO può essere infatti opportuna non tanto per orientare in maniera rigida la condotta di gioco, bensì per avere una base di supporto per studiare e interpretare le linee ottimali da tenere nelle varie situazioni, imparando come assumerne le distanze se la situazione lo richiede, in riferimento alle informazioni che si hanno a disposizione.
Come giocare GTO (o quasi)
Ribadito che giocare una GTO perfetta è dunque impossibile, ci si può comunque avvicinare a tale strategia e, in ogni caso, privilegiare una focalizzazione sui board: in base ai range potrebbe essere possibile stabilire le frequenze ottimali di una specifica azione nel lungo termine.
Se poi ci si vuole avvicinare a questo tema con ancora maggiore concretezza e consapevolezza, è praticamente impossibile fare a meno di un solver, un software basato sull’equilibrio di Nash (a proposito di Teoria dei Giochi) che approssima l’approccio GTO a una situazione di gioco determinata, consentendo di affinare una strategia ottimale in uno scenario ipotizzato, fino ad avvicinarsi al già rammentato equilibrio di Nash. Per alimentare correttamente di un solver sarà sufficiente selezionare i range di partenza, gli stack, il piatto, la rake della poker room, le dimensioni della puntata possibili e le eventuali carte comuni (a seconda della variante di poker giocata): il resto dovrebbe essere realizzato dallo stesso software, che suggerirà i possibili passi evolutivi della partita.