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Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: trama, recensione e cast

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Non sei invitato al mio Bat Mitzvah” è disponibile su Netflix dal 25 agosto ed ha subito guadagnato i primi posti della classifica che ancora mantiene. In un’atmosfera connotata dal mix di tradizioni della religione ebraiche e cultura pop (feste, TikTok e visualizzazioni), questa pellicola di Sammi Cohen vanta un cast brillante e ricco di energie, tra cui Adam Sandler nei panni del padre dell’attrice protagonista Sunny, vera figlia nella realtà.

La trama di Non sei invitata al mio Bat Mitzvah

Stacy (Sunny Sandler) e Lydia (Samantha Lorraine) sono amiche inseparabili da quando erano piccole, insieme alle loro famiglie. Condividono con loro segreti, risate e prime esperienze nei giorni al Tempio, dove studiano per diventare donne. Le ragazze sono prossime al Bat Mitzvah. Si tratta di una cerimonia ebraica che sancisce l’ingresso nella vita adulta al compimento dei 12 anni (13 per i ragazzi). Le amiche non parlano d’altro, nell’organizzazione dell’evento che sarà stellare. Nella cornice delicata e spietata della “scuola media”, il rapporto tra Stacy e Lydia si incrina a causa di un ragazzo. Il suo nome è Andy, il classico belloccio egocentrico e concentrato sul rincorrere un pallone. La trama scorre tra sorprese, mosse inaspettate, vendette e drammi ingenui alle porte dell’adolescenza. Correndo piacevole verso un happy ending corale e atteso.

Il cast di Non sei invitata al mio Bat Mitzvah: tra storia e tradizioni

Un cast composito di attori interpreta bene la pellicola diretta da Sammi Cohen. Adam Sandler , sua moglie e la sua vera figlia caratterizzano l’ambiente familiare di rispetto e complicità. Fa da sfondo la religione ebraica con le sue leggi, la ritualità, il Tempio che coniuga le tradizioni antiche nel mondo attuale. I ragazzi studiano i principi di una delle religioni più antiche coniugandola con le loro storie da nativi digitali. Le feste presentano un canto tradizionale ebraico in versione remixata e più attuale.

L’insegnante che prepara i futuri discepoli è la frizzante rabbina Rebecca (solitamente si conoscono più “rabbini” uomini) interpretata da Sarah Sherman. La donna forma i ragazzi cercando di mostrarsi al passo con i tempi. È un personaggio un po’ caricaturale, portato agli estremi, ma che non manca di avere una lettura critica e moderna. Inoltre, riesce a suscitare simpatia da parte del pubblico. Adam Sandler si mostra sempre ironico e iconico, garanzia di una comicità leggera, ma mai fuori luogo. Qui un papà a cui si vuole bene per forza, anche se qualche volta può far vergognare le proprie figlie.

Umorismo e amicizia al femminile

Oltre alle scene divertenti e umoristiche, c’è anche un’intensa storia di amicizia femminile. Condividere il mondo con una persona dalla tenera età può esporre il rapporto a minacce esterne. Il risultato è in realtà opposto. Le amicizie vere, quelle che superano anni e distanza, si rivelano tali proprio perché affrontano problemi che le rinforzano. Non sei invitata al mio Bat Mitzvah racconta proprio di questo. Lydia e Stacy, amiche dall’infanzia, sono pronte a diventare donne, ad iniziare insieme un percorso nuovo. Non si parla d’altro, all’inizio, se non di come vorranno festeggiare singolarmente l’evento.

Testi poetici come Il Piccolo Principe ci invitano a recuperare la dimensione spensierata dell’infanzia, dove si conosce poco ma si sente molto di più. Film come Non sei invitata al mio Bat Mitzvah ci mostrano le difficoltà dei rapporti nella crescita. Quello delle scuole medie è un periodo delicato dove ancora non si è così grandi, ma si comincia ad essere meno innocenti, oltre a combinarsi in gruppi. Aiuta a comprendere questo periodo la presenza di figure di riferimento, in questo caso le amicizie, la famiglia e una dottrina da cui partire, anche solo per rinnegarla.

Sammi Cohen e la famiglia Sandler raccontano una storia autentica, mostrando le difficoltà ma anche i piaceri di un’età delicata, seguendo l’andamento dei rapporti. Alcuni si sfaldano, altri si consolidano, altri semplicemente cambiano. Anche questo vuol dire entrare nella vita adulta, come faranno alla fine sia Stacy che Lydia.

‘Private Life’. La recensione del film su Netflix

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