La premiazione della sedicesima edizione del Premio Alberoandronico è stata un successo clamoroso e nella gremitissima Aula Giulio Cesare del Campidoglio, Roma, dove lo scorso 5 Aprile 2023 si è tenuto l’evento, seguitissimo anche in streaming mondiale, l’emozione era palpabile.
Mille sono state le opere valutate dalla Giuria di altissimo profilo per l’edizione di quest’anno, provenienti da tutti i continenti: Europa (Albania, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Serbia, Spagna, Turchia e Ucraina oltre all’Italia naturalmente); Africa (Marocco); Asia (Giappone, Israele, Iran e Russia); America (Argentina, Brasile, Perù e Stati Uniti); Oceania (Australia). Come sempre accade il Premio Alberoandronico ha aperto le porte a svariate forme d’arte e le sezioni in gara sono molteplici: si va dalla poesia, alla narrativa, dalla fotografia alla pittura e tanto altro ancora fino ai Testi di una Canzone.
Questa è la sezione curata, insieme ad altri prestigiosi giurati, dalla giornalista romana Susanna Marinelli. “E’ appassionante”, ha detto Susanna, “partecipare ogni volta alla consegna dei premi, targhe e riconoscimenti del Premio Alberoandronico, anche perché la cerimonia avviene in un ambiente ricco di suggestioni culturali ed artistiche dove si inneggia all’umanità e alla solidarietà, nel rispetto dell’ambiente che ci circonda”. Per la sedicesima edizione l’apprezzata giornalista musicale ha premiato, per il suo testo di una canzone, Ferdinando Beltrano di Napoli e ha dichiarato: “occorre riconoscere che di edizione in edizione il valore dei testi presentati dai concorrenti, quest’anno ben novecentotrenta, cresce ed è sempre più stimolante dare dei giudizi. Personalmente, oltre alla mia sezione, vorrei sottolinearne una particolarmente affascinante, quella dedicata ai Cortometraggi. Ed anche se è vero, come ha sottolineato più volte il Presidente Pino Acquafredda, che tutte le sezioni del Premio Alberoandronico sono importanti e che nessuna lo è più dell’altra, personalmente da amante del cinema rimango sempre colpita dagli interessantissimi cortometraggi che vengono posti all’attenzione della Giuria”. Quest’anno il quinto posto se lo è conquistato Saverio Caracciolo con il corto Fotografare l’invisibile con gli occhi del cuore, il quarto posto Giuseppe Mincuzzi che ha portato alla ribalta l’attuale tema della violenza contro le donne. Da sottolineare il cortometraggio di Nicolas Morganti Patrignani, Borderless – Senza confini, storia di un amore tra due ragazzi dello stesso sesso provenienti tra due paesi in conflitto, la Russia e l’Ucraina e al terzo posto Tell me di Ivan Savino. Il primo posto se lo è aggiudicato Valentina Tomada, con il suo corto Ecce Mater che esalta la figura materna.
“Tanti consensi ha riscosso anche il secondo classificato”, ha sottolineato la Marinelli, “dal titolo I sogni degli altri di Luigi Baccaro. L’opera ha anche il pregio di avere tra gli interpreti Pino Ammendola”. Con alle proprie spalle una brillante carriera di attore iniziata con il cinema grazie a Operazione San Gennaro di Dino Risi nel 1966 e continuata, tra gli altri, con film come Antonio Gramsci – I giorni del carcere, Missione d’amore di Dino Risi, Piedipiatti e Piccolo grande amore di Carlo Vanzina, Ammendola è da sempre un grande protagonista anche della tv e a teatro, regista ed autore teatrale, nonché un affezionato del Premio Alberoandronico. In questa sezione negli anni passati il Premio Alberoandronico ha “ospitato” registi ed attori di grande talento, basti pensare alla partecipazione di Leo Gullotta per Lettere a mia figlia, che ha conquistato la piazza d’onore alla XII edizione del Premio Alberoandronico ed è stato presentato in concorso anche ai David di Donatello del 2017.
“I corti in gara al Premio Alberoandronico”, ha detto ancora Susanna Marinelli, “hanno il merito di mettere in luce registi e attori esordienti ma anche di confermare il talento di artisti già affermati. Senza considerare che realizzare un corto non è facilissimo. Devi raccontare una storia completa in pochissimo tempo curandone nel modo migliore possibile sceneggiatura, dialoghi, recitazione, regia e anche la musica, che per un film può arrivare ad essere fondamentale”.
Anche per la sedicesima edizione di scattare le foto dell’evento si è presa cura la fotografa, compositrice e scrittrice ucraina Zhanna Stankovych, premiata al Salone del libro di Torino e finalista del Sarajevo Photography Festival, che attraverso i suoi scatti è riuscita a catturare le emozioni e la “gloria” della cerimonia.
L’invito come al solito è quello di partecipare al Premio Alberoandronico mettendovi in gioco e mostrando il vostro talento artistico, sia nella sezione Testi per Una Canzone che in quella dei Corti e in tutte le altre sezioni.
Trovate il bando della diciassettesima edizione del Premio nazionale aperto alla partecipazione di tutte e tutti, su www.alberoandronico.net.