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‘Che Dio ci aiuti 7 ‘ La conferenza stampa

Ecco il resoconto della conferenza stampa di Che Dio ci aiuti 7.

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Si è tenuta nella Sede Rai di Via Mazzini, a Roma, la conferenza stampa di presentazione di Che Dio ci aiuti 7in onda su Rai Uno da giovedì 12 gennaio 2023, per dieci serate. Vibrante di energia e buonumore, la platea ha accolto i numerosi ospiti, che hanno raccontato la lavorazione della serie e qualche simpatico aneddoto dietro le quinte.

Che Dio ci aiuti 7 | La conferenza stampa

La prima a prendere la parola è Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, che sottolinea l’importanza del progetto: «Siamo nel top di gamma, dopo 12 anni di produzione, 132 episodi, qualcosa significherà. Tra le tante qualità e bellezze, c’è il fatto che parliamo di una famiglia nuova, che rispecchia il mondo in cui viviamo.

Nonostante sia una grande favola, cela dentro la concretezza del reale.

Il modello che propone è di famiglia inclusiva, ampia. E c’è il tema della condivisione dei ruoli, che li fa tutti pari. Oltre al mix di generi, mette l’accento su questo nuovo modello di famiglia, aperta, inusuale, dove nessuno ha delle colpe e i problemi vengono assorbiti e poi risolti.

Se Che Dio ci aiuti è un successo ininterrotto e il pubblico, sempre più esigente, si riconosce, vuol dire che abbiamo intercettato una realtà che evolve fuori di noi.»

«Che Dio ci aiuti è una carezza per l’anima – interviene Luca Bernabei della LUX Vide – Racconta il mondo dei sentimenti con leggerezza, verità e profondità.»

Mentre Matilde Bernabei mette in evidenza la difficoltà di vendere il prodotto all’estero, che alla fine ha portato comunque ai risultati sperati. «Lo abbiamo venduto negli Stati Uniti e in molti paesi europei e del Sud America. Nonostante la collocazione strettamente nazionale, che lo rende difficile da vendere, il nostro insistere ha avuto successo

La voce di Suor Angela, alias Elena Sofia Ricci

Colei che veste i panni dell’amatissima Suor AngelaElena Sofia Ricci, prende il microfono e gli applausi non tardano a farsi sentire. «C’è un’attenzione molto forte al femminile, da tanti anni. In un cinema e una televisione che ha dato tanto spazio agli attori, trovare così tante possibilità per le donne è importante.

Anche perché noi donne siamo forti!

Oltre alla commedia e al dramma umani, viene trattato in maniera meravigliosamente umana l’aspetto spirituale. I suoi dialoghi con Dio sono memorabili, ci gettano nel mare degli interrogativi, nel quale annaspiamo, e a volte ci hanno anche dato delle risposte.

Che Dio ci aiuti è un po’ un ansiolitico.

Io ho avuto grandi maestri e la cosa più bella, quando hai un dono e ne ricevi, è quella di restituirli e di vederli nello sguardo di chi li riceve. In questo bisogno di dare, io e Suor Angela ci somigliamo.»

Dopo aver anche svelato che uno degli episodi di questa settima stagione sarà ambientato in carcere, che è il luogo da cui proviene la protagonista, Suor Angela, la Ricci ci tiene a parlare del passaggio di testimone alla Chillemi, e della sua irrefrenabile passione per il teatro.

«È la quinta donna di Tennesse Williams che porto in scena. Il teatro è da dove vengo, e sono allergica alla ripetitività. Ecco perché non ho mai fatto più di 3-4 stagioni nelle serie. Ma questo è il mio carattere, sono una donna molto curiosa della vita.

Mi piace molto cambiare.

Da Suor Angela facevo fatica a separarmi, mi è entrata nel cuore. Ma ho anche bisogno di percorrere nuove strade

Che Dio ci aiuti 7 | Francesca Chillemi e Pierpaolo Spollon in conferenza stampa

Francesca Chillemi, forte dell’affetto e della stima della Ricci, prende il microfono e racconta il suo punto di vista sulla serie che le ha permesso di crescere e di trovare una sua strada. «Non tutti nasciamo con le stesse potenzialità, anche dal punto di vista affettivo. Che Dio ci aiuti dà speranza di poterle trovare. Questa serie mi ha davvero scaldato il cuore

«Io ho fatto me stessa e sono felice della famiglia allargata. A 86 anni sono rinata!» – aggiunge Valeria Fabrizi.

Mentre il “beato tra le donne” Pierpaolo Spollon, interprete del dottor Emiliano Stiffi, parla della «quota azzurra. 8 mesi con 8 donne è stato come una gestazione, un po’ complesso. Anche se le donne ti regalano sempre un po’ di intelligenza emotiva. Poi devo dire che Valeria ha mantenuto quella componente di gioco e di improvvisazione della quale io mi nutro. Per me, come uomo, è stata davvero una scuola.»

*Salve sono Sabrina, se volete leggere altri miei articoli cliccate qui.

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