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‘Security’ – intrighi e scandali a Forte dei Marmi nel thriller con Marco D’Amore

Security è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore e sceneggiatore statunitense Stephen Amidon

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Su Netflix  Security è un thriller minuziosamente ambientato in una nota località marinara tutta italiana come è Forte dei Marmi, ma, sin dal titolo, una produzione che vanta anche ambizioni internazionali.

Il film infatti è di Peter Chelsom, regista e sceneggiatore britannico molto legato all’Italia e in particolare alla Toscana, ove risiede nei periodi di vacanza, e che è conosciuto per alcune pellicole di cassetta made in Usa come Serendipity (2001) e Shall we dance? (2004).

Security si avvale di un cast tutto italiano forte di nomi molto noti ed apprezzati, tra cui è doveroso citare Marco D’Amore, Silvio Muccino, anche co-sceneggiatore, Maya Sansa, Valeria Bilello, Tommaso Ragno, il giovane Giulio Pranno, e l’ottimo Fabrizio Bentivoglio.

Security Il mare d’inverno che nasconde segreti inconfessabili

Il ritrovamento di una ragazza ferita e sotto shock, già sfiorata da una fosca storia familiare finita con l’arresto del padre, mobilita tutta la società bene della nota stazione balneare di Forte dei Marmi.

Le testimonianze confuse della giovane non concordano con la confessione del padre, e portano al centro dei sospetti un noto facoltoso imprenditore locale, Curzio Pilati (Bentivoglio), che sta appoggiando la campagna elettorale della candidata sindaco del Centrodestra, Claudia Raffaelli (Sansa).

La storia è raccontata con la voce narrante del marito di lei (Marco D’Amore), agente di sicurezza che si improvviserà detective per venire a capo di un intrigo fosco e perverso che vedrà coinvolta la sua famiglia. Oltre ai personaggi citati, una sua ex amante mai dimenticata, l’inquieto figlio adolescente di lei, e un losco professore e ghostwriter che intrattiene una relazione clandestina e segreta con la figlia diciassettenne dell’improvvisato investigatore.

Security – la recensione

Security è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore e sceneggiatore statunitense Stephen Amidon, già coinvolto in prodotti “nazionali”, avendo scritto il romanzo da cui è stato ricavato il film di Paolo Virzì, Il capitale umano, ed avendo, sempre con Virzì, sceneggiato il suo altro film Ella & John.

L’ambientazione suggestiva e insolita che vede scegliere una nota e rinomata località turistica toscana come è Forte dei Marmi, inserisce il film in una situazione analoga, ma geograficamente opposta, a quel non meno controverso ed assai più ostile Rimini di Ulrich Seidl.

“É triste quando una comunità si riunisce solo quando succede una tragedia.

É triste quando gli esseri umani escono dalle loro fortezze solo per condividere il dolore, per ammettere le loro paure…. è triste…”

La storia di Security, invero, non ha nulla in comune con quella del regista austriaco sopra citato. Si concentra su un  episodio di violenza odioso dai contorni torbidi, per demolire un muro di omertà e di segreti inconfessabili attorno ai quali una cerchia benestante di abitanti  del grazioso centro turistico ha costruito la sua fortezza inattaccabile.

Una sporca vicenda scandita dalla voce calda e accattivante di Marco D’Amore

Il film, nonostante le innegabili buone intenzioni e la bravura confermata di alcuni interpreti sempre azzeccati come Fabrizio Bentivoglio e un Marco D’Amore dalla magnifica voce narrante, si perde in scaramucce degne di una soap e non presenta mai quel pathos e quella omogeneità d’insieme che possano davvero farlo considerare un opera cinematografica compiuta.

Siamo piuttosto dalle parti di una volonterosa e forse anche piuttosto insolita operazione televisiva che ci si aspetterebbe seriale, ma che si esaurisce con la sola prima puntata, finendo ben presto nell’oblio di chi non frequenta assiduamente la bella località turistica posta al centro della tortuosa e un po’ meccanica vicenda.

All’incalzante voce narrante del celebre attore casertano, balzato alla notorietà con lo strepitoso successo di Gomorra – La serie, si alternano invece dialoghi più banali e recitazioni affettate.

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